Covid a Napoli, bimbi positivi in classe. È rivolta delle mamme: «Restano tutti a casa»

Covid a Napoli, bimbi positivi in classe. È rivolta delle mamme: «Restano tutti a casa»
di Giuliana Covella
Martedì 26 Gennaio 2021, 23:30 - Ultimo agg. 27 Gennaio, 18:01
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Allarme Covid al plesso Orazio di Posillipo: è di lunedì scorso la notizia di due casi di bambini di terza risultati positivi. Ciò che ha scatenato l’ira delle mamme che ieri mattina hanno preferito non mandare i piccoli a scuola, a tutela della salute di familiari e affini. Ma a destare maggiore preoccupazione tra le famiglie è il fatto che, a loro dire, «non c’è stata nessuna sanificazione né comunicazione da parte della dirigente scolastica». Mentre quest’ultima, Maria D’Ambrosio, assicura: «è tutto sotto controllo. Ieri pomeriggio abbiamo pubblicato sul sito ufficiale della scuola un avviso sulla sospensione delle attività in presenza oggi e domani e abbiamo applicato tutti i protocolli. Le mamme? La loro è una contestazione inutile», taglia corto la preside.


L’ALLARME
Uno dei bambini di terza era tornato tra i banchi venerdì scorso. Solo lunedì mattina si è scoperto che il piccolo era risultato positivo al Covid-19. Oltre lui anche una compagna, sempre di terza, ma di un’altra classe. Due dunque i casi di allievi affetti da Coronavirus al plesso Orazio di Posillipo, che fa capo alla Viviani. «Lo abbiamo saputo dalla chat di gruppo su WhatsApp ieri sera (lunedì, ndr) - denunciano alcune mamme, che per ovvi motivi preferiscono mantenere l’anonimato - dove due genitori hanno avvisato di aver comunicato con una pec inviata alla scuola l’esito del tampone dei figli».

Alla notizia dei due bimbi risultati positivi, come prevedibile in questi casi, le famiglie degli alunni della classe interessata hanno preferito non mandare a scuola i figli ieri mattina. Giornata in cui, al contrario, si sono svolte le attività didattiche in presenza per le altre classi delle due sezioni di primaria che vanno alla Orazio.

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«In quarantena si sono messe due maestre di matematica e italiano che sono in comune con tutte le classi - fanno sapere le mamme - mentre le altre due, di arte e religione, continuano ad andare in altre classi e questo ci preoccupa». Secondo i genitori in rivolta, il contagio sarebbe avvenuto (ovviamente è un’ipotesi) con ogni probabilità in un’aula a pianterreno dove da quest’anno sono state accorpate due terze, che da 3 sono diventate 2, composte da 22 e 23 allievi, rispetto ai 12 e 13 dello scorso anno.

«In quell’aula - dice una mamma - non c’è areazione, né luce naturale, ci sono finestroni in alto e per tra i bambini non c’è distanziamento. Mia figlia è accavallata a un compagno che è seduto dietro di lei. Insomma c’è una promiscuità che li espone al rischio». Condizioni che hanno spinto qualche mamma a considerare addirittura l’ipotesi di «scrivere alla Procura della Repubblica perché ai nostri figli viene negato il diritto alla salute e all’istruzione, dato che non c’è stata una disinfestazione dell’Asl né ad oggi c’è la Dad».

A fare più paura ora sono gli spazi condivisi: «in alcune classi ci sono alunni gemelli, altre hanno le stesse maestre e in più l’uso dei servizi igienici è condiviso. Come si fa a pensare di accorpare le classi in tempi di Covid?». Critiche a cui la dirigente scolastica Maria D’Ambrosio risponde: «premesso che le mamme hanno sempre qualcosa da ridire, mi chiedo: vogliono fare contestazione in tempi in cui c’è una pandemia mondiale?». Poi la precisazione: «i casi di positivi non sono due ma uno al plesso Orazio. L’altro è alla centrale. Ma quel che vorrei sottolineare - conclude - è che la scuola, appena saputa la notizia ieri, ha seguito il protocollo e procederà alla sanificazione dell’Asl».

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