Covid a Napoli, dall'elettronica ai detersivi è boom grazie al lockdown

Covid a Napoli, dall'elettronica ai detersivi è boom grazie al lockdown
di Gennaro Di Biase
Lunedì 12 Aprile 2021, 08:20 - Ultimo agg. 13 Aprile, 08:19
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Non solo la crisi. Esistono settori e attività in crescita o in salute ai tempi del Covid. I motivi del boom economico, per chi lo sta attraversando, sono fondamentalmente tre. Primo: l'assenza di restrizioni per determinate categorie di esercizi commerciali (casalinghi, empori cinesi o mercerie, negozi di abbigliamento per l'infanzia, profumerie, ferramenta). Secondo: l'adeguamento digitale e l'investimento sugli shop online (pasticcerie, aziende di moda o gioielli, agenzie di Web-marketing, ristorazione specializzata nel delivery). Terzo: la rivoluzione di coscienza e abitudini dei cittadini, che passano più tempo tra le mura domestiche e dunque nel mondo virtuale del Web (negozi di tecnologia, elettrodomestici o videogame, supermercati, alimentari, mobilità ecosostenibile). La crisi economico-pandemica ha messo in ginocchio tanti settori (specialmente quelli dei mestieri da contatto e quelli legati al turismo), ma non segue regole fisse. Molto dipende dalla situazione specifica, e in qualche caso dall'industria dell'imprenditore.


IL VIRTUALE
Decisamente significativa, dal punto di vista del trend positivo, è la storia di Giuseppe Esposito, 30 anni, di Ally Design: «Mi occupo di design della comunicazione esordisce Lavoriamo su grafica, pubblicità e Web. Ci concentriamo sulla parte strategica della comunicazione per le attività dei nostri clienti: facciamo siti, curiamo l'e-commerce e realizziamo focus specifici sulla progettazione della strategia di marketing digitale e la gestione dei social. Ci stiamo espandendo. Come mai? Tanti commercianti, anche i più restii all'online, si sono convertiti al Web per mantenere il rapporto con il cliente. La grande crescita c'è stata alla fine del 2020, ma ora si arriva anche al 70% in più del fatturato. Anche i grossisti, per esempio di gioielli, stanno aprendo canali diretti sul Web accessibili tramite partita Iva: si passa meno attraverso i rappresentanti». All'interno di uno stesso mercato, come ad esempio quello dei gioielli, si trovano imprese in crisi (con i negozi colpiti da continue chiusure) e imprese che resistono bene alla pandemia: «Ci riteniamo dei fortunati spiega Luca Puorto, 34 anni, che assieme al fratello Davide è titolare di Dalù Gioielli Attraverso il Tarì, centro all'ingrosso destinato alle aziende, abbiamo avuto l'occasione di restare in attività in sicurezza. Poi ci siamo mossi molto con i canali Web. In certi casi il lusso è rimasto vivo a distanza. Abbiamo poi aperto un canale diretto con i clienti, viste le restrizioni per i negozi al dettaglio. Ovviamente preferiamo trattare con i stessi commercianti, ma non possiamo non adeguarci all'online». La crescita, come anticipato, non riguarda solo il virtuale. Raccogliamo in quest'ottica due testimonianze da Chiaia di realtà fronte strada. «I nostri servizi sono necessari per la popolazione in questo periodo spiega Giuseppe Tortora di Unistore in via Cavallerizza Vendiamo elettronica di consumo: frigo, lavatrici, telefonini, tv.

La gente passa più tempo in casa e acquista più prodotti del genere. Le impastatrici per la cucina vanno molto forte, oggi che il piatto fai-da-te è una specie di sport nazionale. Abbiamo registrato un incremento tra il 10 e 15% del lavoro. I cittadini si stanno proiettando verso una casa più tecnologica, e acquistano in questo senso».

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LE ABITUDINI
Per motivi analoghi, sono tanti i supermercati appena aperti in città (Vomero, Chiaia, zona collinare): spesa e cena, sono diventati, almeno in parte, passatempi serali. Abitudini pandemiche a parte, le cose non vanno male per chi è specializzato in un settore esente da restrizioni: «Noi della moda per l'infanzia siamo aperti in zona rossa e stiamo lavorando bene dice Silvana Politelli, titolare di Sweet Baby in via Colonna I clienti del quartiere continuano a venire, ma mancano quelli dalla provincia e da altri distretti. In ogni caso, i regali ai bambini per feste, compleanni e onomastici si continuano a fare. I commercianti di moda per adulti hanno rispettato le regole e hanno chiuso. Anche loro avrebbero il diritto di stare aperti, e va sottolineata la loro correttezza».

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