Covid a Napoli, facoltà teologica: tre contagi, bloccati i 50 seminaristi

Covid a Napoli, facoltà teologica: tre contagi, bloccati i 50 seminaristi
di Maria Chiara Aulisio
Domenica 11 Ottobre 2020, 23:00 - Ultimo agg. 12 Ottobre, 13:35
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Il Covid attacca il seminario di Capodimonte. Quarantacinque seminaristi, e cinque “animatori”, ovvero i responsabili di classe, sono bloccati da circa una settimana - in via precauzionale - presso la sede della sezione San Tommaso sulla collina di Capodimonte. Tutti in attesa che arrivino i risultati dei tamponi ai quali sono stati sottoposti - insieme con il rettore - subito dopo il primo allarme. Attualmente sarebbero tre i casi positivi e almeno un paio i giovani definiti ad alto rischio. In ogni caso, a stretto giro, la Asl dovrebbe consegnare l’esito degli esami. Solo con i certificati alla mano si potrà sapere quanti casi ci sono davvero, poi si deciderà il da farsi. A portare il virus tra le mura del seminario di Capodimonte - almeno da una prima analisi degli spostamenti di chi abitualmente frequenta quelle aule - potrebbe essere stato uno studente che l’avrebbe contratto dalla sorella più piccola durante l’ultimo fine settimana trascorso a casa. 

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Tensione e un po’ di inevitabile preoccupazione tra i giovani seminaristi in attesa di conoscere le loro condizioni di salute: il rettore, don Michele Autuoro - già direttore dell’Ufficio nazionale per la cooperazione missionaria e della Fondazione Missio, e parroco nella sua diocesi di Napoli - ha responsabilmente, in via precauzionale, sbarrato le porte del collegio ecclesiastico. Nessuno - ha detto - potrà entrare o uscire da qui fino a quando i medici della Asl non avranno dato le indicazioni da seguire. Uno stop imposto invece già dallo scorso settembre ai centoventi studenti della sezione San Luigi della medesima facoltà. Il rettore, padre Franco Beneduce, aveva vietato ai ragazzi di far ritorno a casa nei giorni del fine settimana. Una precauzione, rivelatasi poi efficace, per cercare di ridurre al minimo i rischi del contagio. In tanti, tra gli studenti, quando è arrivata la comunicazione ufficiale del divieto voluto da Beneduce, avevano storto il naso: l’idea di rimanere chiusi in “collegio” anche il sabato e la domenica, senza poter incontrare le famiglie, non era piaciuta quasi a nessuno. Ma don Franco non si è lasciato convincere e ha mantenuto il divieto grazie al quale - al momento - in quella facoltà non si registrano casi di Covid. «Era l’unica soluzione possibile - racconta un sacerdote impegnato nella sezione di via Petrarca - mandare fuori da qui oltre cento ragazzi ogni weekend sarebbe stato assolutamente imprudente. Purtroppo stiamo vivendo un periodo molto particolare e a tutti noi vengono richiesti sacrifici». Infatti il virus a Capodimonte sarebbe arrivato proprio così. Durante i due giorni trascorsi a casa, uno dei quarantacinque seminaristi sarebbe stato contagiato dalla sorellina che - a sua volta - avrebbe contratto il virus tra i banchi di scuola. Eppure, sia nella sezione San Luigi a via Petrarca che presso quella San Tommaso a Capodimonte, l’attenzione è davvero massima. Tutto si svolge nel pieno rispetto delle norme anti Covid - dall’uso delle mascherine obbligatorie alle distanze di sicurezza che vengono rispettate in maniera severa e rigorosa - studenti e docenti sono infatti chiamati ad attenersi a un protocollo disciplinare ben preciso che non prevede deroghe e distrazioni.  

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Un impegno che va avanti da mesi, quello della facoltà Teologica di Napoli contro il virus.

I due rettori avevano infatti deciso di non limitarsi alla didattica a distanza, ma di andare oltre spalancando le porte delle aule virtuali agli incontri con i più giovani per rispondere a dubbi e interrogativi. È dello scorso aprile, ad esempio, uno speciale ciclo di eventi - voluto proprio dalla sezione San Tommaso - per affrontare i temi più scottanti collegati all’epidemia. Tavole rotonde sul web, ovviamente, che registrarono - oltre ai docenti della Facoltà - la presenza di numerosi ospiti tra i quali sociologi, economisti e dirigenti scolastici. Non solo. È stata sempre la sezione San Tommaso a produrre perfino un programma televisivo - in onda sull’emittente nazionale Padre Pio e sul digitale terrestre - per l’approfondimento e la riflessione sui temi della fede e sul loro declinarsi in questo singolare frangente storico, connotato da una restrizione delle libertà individuali per cercare di contrastare la diffusione del virus. 

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