Castellammare, positivo bimbo di pochi giorni: «È un caso raro, era nato sano»

Castellammare, positivo bimbo di pochi giorni: «È un caso raro, era nato sano»
di Fiorangela d'Amora
Domenica 11 Ottobre 2020, 11:29 - Ultimo agg. 17:02
3 Minuti di Lettura

Il malessere di un neonato di pochi giorni permette di scovare un focolaio familiare, ed è decisivo l'intervento dei medici dell'ospedale San Leonardo di Castellammare. Mentre a Torre del Greco ha solo undici mesi la più piccola cittadina torrese contagiata dal Covid dall'inizio della pandemia. Per giorni ha avuto febbre alta e sintomi influenzali per cui il pediatra ha disposto che fosse sottoposta a tampone. Per lei non è stato necessario il ricovero in ospedale ed è in isolamento domiciliare con i genitori i quali, a loro volta «tamponati», sono risultato negativi e sono quindi in grado di assistere la piccola. In questo caso non sono loro la fonte del contagio e l'Asl è impegnata a ricostruire la catena dei contatti.

La storia del piccolo Carlo, nome di fantasia, è in letteratura clinica uno dei rari casi, al momento, di infezione da Covid per un neonato con meno di trenta giorni di vita. Il piccolo, primogenito di una giovane coppia che vive a Piano di Sorrento era nato a fine settembre nell'ospedale stabiese. Un parto naturale, nessuna complicanza per mamma e bambino che dopo pochi giorni erano tornati a casa. Venerdì pomeriggio i sanitari hanno visto tornare in reparto la neomamma con il neonato tra le braccia. Preso in cura dai medici guidati dal primario della Terapia Intensiva Neonatale (Tin) Roberto Cinelli, Carlo aveva febbre, diarrea e, secondo il racconto dei familiari, sembrava abbattuto da qualche giorno. Così il bimbo viene diviso dalla mamma e isolato presso le sale attrezzate della neonatologia. La donna viene portata tra i sospetti Covid, anche lei in isolamento. In attesa della risposta dei tamponi effettuati e analizzati per entrambi in ospedale, i medici cominciano un'indagine epidemiologica familiare, e scoprono che in casa c'erano stati casi di febbre.

«Quando dall'esito dei tamponi abbiamo avuto la certezza che ci trovavamo di fronte uno dei rarissimi casi di neonati sotto i trenta giorni contagiati in ambito familiare - spiega il primario Cinelli - abbiamo contatto il secondo Policlinico, che è centro regionale per i casi di Covid neonatale, per richiedere posti letto». Lì, in una stanza a pressione negativa, Carlo assieme alla mamma resteranno fino alla guarigione. «Venerdì sera abbiamo attrezzato il trasferimento con una barella di biocontenimento per entrambi», spiega il primario: «A bordo dell'ambulanza c'erano due infermieri del Pronto Soccorso e una neonatologia del mio reparto. Intanto l'indagine epidemiologica è proseguita ed abbiamo chiesto che anche il padre e i familiari più vicini venissero tamponati. Carlo alla nascita era in ottima salute. Il suo malessere ha permesso di scovare un focolaio che probabilmente la famiglia aveva sottovalutato».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA