Covid a Napoli, incubo cluster nell'ospedale Cardarelli: ​«Troppi positivi nei reparti ordinari»

Covid a Napoli, incubo cluster nell'ospedale Cardarelli: «Troppi positivi nei reparti ordinari»
di Melina Chiapparino
Giovedì 21 Luglio 2022, 23:46 - Ultimo agg. 23 Luglio, 08:00
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«Troppi positivi nei reparti». È questo il grido d’allarme lanciato dai sindacati che hanno fatto rete per segnalare «il sovraffollamento» all’ospedale Cardarelli di Napoli e il rischio che avvengano focolai di contagi Covid, all’interno delle Unità Operative del presidio. Se fino ad oggi, la problematica principale era stata la grande affluenza di positivi al pronto soccorso, ora l’aumento dei positivi, riguarda i ricoverati nei reparti ordinari. Dunque, reparti dedicati all’assistenza specialistica non Covid dove i positivi, bisognosi di cure specifiche per le loro patologie ma senza una sintomatologia significativa per quanto riguarda il virus, vengono isolati nelle così dette «stanze grigie». Secondo il comparto sindacale formato da Fp Cgil, Cisl Fp, Nursing Up e Cobas, le stanze «grigie» non sono sufficienti a isolare adeguatamente i pazienti e a evitare i contagi tra i ricoverati e tra il personale sanitario. 

La dichiarazione dello stato di mobilitazione del personale sanitario è stata presentata dalle quattro organizzazioni sindacali, come la diretta conseguenza dei rischi di possibili cluster all’interno dei reparti non Covid dove, in questo momento, il numero dei positivi è, effettivamente, aumentato. C’è da premettere che, l’ondata di Omicron 5 ha letteralmente travolto gli ospedali napoletani e, inevitabilmente, ha avuto ripercussioni maggiori sul Cardarelli che ha una ricettività superiore rispetto agli altri presidi cittadini ed è dotato anche di un padiglione e di un’area di emergenza esclusivamente dedicati all’assistenza Covid che ora accolgono circa 140 ricoverati.

In ogni caso, i dati attuali rivendicati dai sindacalisti, riguardano la presenza di tre stanze grigie nell’Unità di Ortopedia 2 con 5 pazienti positivi, altri 7 ricoverati positivi si trovano in Gastroenterologia, 6 in Nefrologia, 5 in Cardiologia Riabilitativa, 2 nelle Chirurgie fino al record di 15 pazienti positivi in Pneumologia 1. 

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L’aumento dei casi positivi all’interno dei reparti ordinari e, più in generale, la gestione del Covid-19, viene definita, nel documento di Cisl Fp, Fp Cigl, Nursing Up e Cobas «una triste fotografia», facendo riferimento a una sorta di immobilismo nell’organizzazione aziendale. «È inimmaginabile che dopo due anni di pandemia il Cardarelli debba ancora trovare una soluzione definitiva alla gestione dell’emergenza» scrivono i sindacalisti sottolineando che «ogniqualvolta si presenta una nuova criticità si pensa di poter risolvere senza tener conto né della fattibilità strutturale né tantomeno delle risorse disponibili». In pratica, sebbene le linee guida regionali abbiano previsto l’allocazione dei pazienti Covid nei reparti di pertinenza specialistica, come effettivamente avviene, quello che i sindacati contestano è «l’assenza di percorsi pulito-sporco nei reparti per garantire l’incolumità di pazienti e operatori» e «il sovraffollamento tornato a regnare sovrano nelle aree dell’emergenza col rischio di focolai Covid».  

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La richiesta dei sindacalisti di riaprire la palazzina H del Cardarelli per aumentare la ricettività dei pazienti positivi, come era accaduto in piena pandemia, coincide con le intenzioni della direzione generale che è in attesa «del reclutamento di personale necessario per la sua attivazione» come spiega Giuseppe Longo, manager uscente del presidio. «L’allocazione dei positivi non sintomatici in stanze di isolamento nei reparti specialistici segue le indicazioni del piano regionale ospedaliero e in ogni reparto vengono adottati dei modelli organizzativi per la sicurezza del personale e dei ricoverati» aggiunge Longo che da poco ha implementato l’organico con 30 unità infermieristiche e 15 operatori socio sanitari, reclutati dalle graduatorie. «L’impennata dei positivi riguarda qualsiasi ambiente professionale e domestico ma la buona notizia è che sembra sia in corso una stabilizzazione con una stasi dei contagi» conclude il manager.  

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