Covid a Napoli: «Cedesi attività» sulle saracinesche di San Gregorio Armeno: «Rischio fast food al posto dei presepi»

Covid a Napoli: «Cedesi attività» sulle saracinesche di San Gregorio Armeno: «Rischio fast food al posto dei presepi»
di Attilio Iannuzzo
Lunedì 12 Aprile 2021, 13:34 - Ultimo agg. 13 Aprile, 09:09
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«Cedesi attività» si legge su tutte le saracinesche delle attività artigianali di San Gregorio Armeno. Serrande abbassate, con il rischio per tanti di chiudere le proprie attività per sempre. Una paura condivisa, il timore di famiglie intere che vivono di artigianato. La richiesta è quella di un sostegno economico almeno fino ad ottobre prossimo, prima della nuova fiera natalizia.

Gli aiuti ricevuti (alcuni hanno avuto contributi di appena mille euro) non possono essere risolutivi per una crisi incessante che va avanti da oltre un anno e mezzo. 

«La nostra protesta – spiega Gabriele Casillo, Presidente dei bottegai di San Gregorio Armeno – serve a denunciare una  situazione fuori controllo, con il rischio di una chiusura definitiva per alcuni bottegai, lasciando spazio ad altri tipi di attività ben distanti dall'antica arte presepiale ».

Per Casillo «Già c’è l’idea di investire per aprire fast food lì dove avanza la crisi e tutto ciò sarebbe inaccettabile». In più occasioni, la richiesta di aiuto ad organi istituzionali è rimasta inascoltata. «Mercoledì prossimo saremo in protesta a Santa Lucia, - conclude Casillo - chiederemo un incontro con il Presidente Vincenzo De Luca e pretenderemo delle soluzioni sulla crisi che stiamo vivendo».

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