Covid a Napoli: è allarme distanze sugli scuolabus abusivi: «Task force di vigili»

Covid a Napoli: è allarme distanze sugli scuolabus abusivi: «Task force di vigili»
di Paolo Barbuto
Giovedì 27 Agosto 2020, 00:00 - Ultimo agg. 15:41
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Gli abusivi degli scuolabus sono già al lavoro, decine di telefonate ai genitori dei bambini che già trasportavano l’anno scorso: ripartiamo quest’anno?

Solo che, stavolta, al danno della professione abusiva si aggiunge il pericolo del trasporto dei bimbi in condizioni di scarsa sicurezza anti-contagio, sicché la questione travalica i confini della lotta all’abusivismo e diventa un caso di tutela della salute dei piccini: ecco perché la vicenda è in primo piano sul tavolo di assessori e sindaco che stanno predisponendo le contromosse.

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In concomitanza con l’inizio dell’anno scolastico verranno intensificati i controlli della polizia municipale agli ingressi delle scuole. Da un lato c’è la necessità di controllare che non si verifichino assembramenti e che anche intorno agli istituti il traffico sia fluido per evitare che si generino situazioni di paralisi che contribuirebbero ad aumentare il caos, dall’altro (ed è il primo obiettivo) tenere sotto stretto controllo gli abusivi del trasporto scolastico che, in questa situazione, non possono essere tollerati: «Stiamo già studiando le misura più adeguate per fermare gli abusivi, la polizia locale ha già predisposto una task force in vista dell’inizio dell’anno scolastico che proseguirà per tutto il periodo di apertura delle scuole, senza mai abbassare la guardia», Alessandra Clemente è assessore, tra l’altro, alla polizia locale, guarda alla vicenda con particolare preoccupazione e si schiera con vigore dalla parte degli scuolabus ufficiali: «Non consentiremo che qualcuno faccia il furbo a spese degli altri. Chi trasporta i ragazzi secondo le regole deve rispettare protocolli precisi che, probabilmente, produrranno anche limitazioni negli introiti. Gli abusivi invece continuerebbero a fare qual che vogliono stipando decine di bambini nei loro mezzi pericolosi e insicuri: non lo permetteremo, saremo severissimi, inflessibili e non consentiremo loro nemmeno di iniziare l’attività che sarà bloccata sul nascere».

 


Se il mercato degli scuolabus ufficiali è circoscritto e ben noto, anche perché bisogna ottenere un permesso ufficiale dal Comune per trasportare i bimbi a scuola, quello degli abusivi è estremamente frastagliato e, talvolta, comprende anche quelli “regolari” che cercano scappatoie per trasportare più ragazzi ed aumentare i guadagni. 

I regolari sono poco più di un centinaio, per contare gli abusivi bisogna affidarsi a soluzioni empiriche: ad esempio nel corso delle verifiche in strada si è rilevato che ogni tre scuolabus controllati, due sono abusivi. Si è, così, ipotizzato che il rapporto sia, appunto di due ad uno: due abusivi per ogni regolare che significherebbe avere in strada a Napoli una pattuglia di circa 230 irregolari. Ma anche in questo caso bisogna fare una netta separazione perché il mezzo fa la differenza.

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Dopo aver subito multe e controlli, infatti, molti abusivi hanno optato per il trasporto con le automobili e non con i pulmini, in modo da non dare nell’occhio. Nel corso di una mattinata riescono ad effettuare due “giri”: prendono sei bambini e li portano a scuola molto presto, poi tornano e prelevano altri sei bambini che arriveranno agli istituti giusto in tempo per le lezioni.

Ai bambini che vengono trasportati (e ai loro genitori), gli abusivi in auto dettano regole precise: in caso di controllo dovranno dire che sono vicini di casa o parenti o figli di amici e che l’uomo alla guida li porta a scuola “per affetto” non per denaro.

In effetti per le forze dell’ordine i controlli sugli abusivi con le auto sono estremamente complicati: difficile dimostrare che stanno commettendo un’infrazione, anche quando vengono fermati più volte davanti allo stesso istituto. In tempi recenti si è cercata la strada del contatto con i genitori dei bimbi trasportati: vengono chiamati dai vigili e, generalmente, a domanda diretta non se la sentono di mentire, così consentono di identificare i trasportatori imbroglioni.

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Gli autisti di scuolabus ufficiali sono preoccupati per le nuove regole appena dettate: dovranno far rispettare il metro di distanza, far entrare un bimbo solo quando il precedente è già seduto, farli scendere uno per volta facendo alzare chi deve andare a scuola solo quando l’altro che è davanti ha già lasciato il bus. «Chi lavora con i bambini sa che sarà impossibile costringerli a stare fermi - si sfoga Gennaro che da dieci anni porta i bimbi nelle scuole del Vomero e ha tutti i permessi - già è difficile convincere le mamme a farli venire con noi, lo facciamo mostrando loro i prodotti e la maniera in cui igienizziamo il bus prima di portarli a scuola e prima di riportarli a casa. Adesso queste nuove regole rallenteranno il servizio e ci metteranno ancora più in difficoltà. Speriamo bene».

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