Covid, a Napoli 200mila mai vaccinati: «Ed è in arrivo una nuova ondata»

Covid, a Napoli 200mila mai vaccinati: «Ed è in arrivo una nuova ondata»
di Ettore Mautone
Martedì 1 Novembre 2022, 00:02 - Ultimo agg. 2 Novembre, 08:43
4 Minuti di Lettura

Covid, sono oltre 200mila i cittadini residenti in città in età vaccinabile (dai 5 anni in su), privi di scudo immunitario. Persone che non hanno mai varcato la soglia di un centro per fare anche solo una dose di vaccino. Platea in cui ci sono tantissimi giovani e giovanissimi (23.496 dai 20 ai 29 anni, 26.114 dai 12 ai 19 46.548 dai 5 agli 11 anni) ma anche tanti anziani (circa 10 mila ultra 80 enni a cui si aggiungono quasi 14 mila persone dai 70 agli 80 anni). Fasce di popolazione esposte alle conseguenze più gravi della malattia da Coronavirus. Anche a voler considerare che una parte di queste persone abbia incontrato almeno una volta sulla propria strada Sars-Cov-2, immunizzandosi con la guarigione, col passare delle settimane sono ancora tanti, troppi, i fragili privi di qualunque difesa contro un virus che sebbene abbia mitigato i propri effetti può ancora fare male. 

La scarsa durevolezza dell’immunità poi, nei vaccinati ma anche nei guariti, in assenza di richiami presta il fianco ad una malattia più pericolosa. La pandemia, declassata ad endemia, è in realtà ancora sul ring. All’orizzonte del prossimo inverno si staglia Cerberus, l’ultimo arrivato della stirpe del virus di Whuan. Dall’Africa si sta facendo largo in Europa e, secondo tutte le autorità sanitarie del mondo, nell’arco di un mese, al massimo due (considerato il freno rappresentato dal clima mite di questo autunno), giungerà anche nel nostro paese. Sarà più infettivo del suo predecessore. «La postura a guardia bassa con cui affrontiamo questo nuovo round e con i remi in barca sul fronte delle vaccinazioni non più obbligatorie per il personale sanitario - avverte Pina Tommasielli, medico di famiglia - potrebbe configurare un rischio evitabile per i più fragili e non è un atteggiamento prudente». La Regione Campania ha deciso intanto di continuare a pubblicare il bollettino dei casi a ritmo quotidiano anziché settimanale come indicato dal governo. Quanto all’obbligo delle mascherine negli ospedali e nelle Rsa è in arrivo una circolare del ministero della Salute che, dopo le incertezze della vigilia, prevede una proroga considerata da tutti necessaria. Il via libera arriva dopo che alcune Regioni, tra cui la Campania, avevano deciso di muoversi subito in questa direzione: fino al 31 dicembre dunque medici, infermieri e visitatori saranno ancora tenuti a indossarla negli ambienti sanitari. Ad accogliere favorevolmente il provvedimento anche Luigi Sparano vertice della Fimmg: «I nostri studi sono frequentati soprattutto da anziani, le mascherine servono a prescindere dal Covid». 

Video

Sul fronte profilassi a Napoli sono sempre aperti i centri vaccinali dei distretti: l’accesso è libero e senza prenotazione. Ancora in funzione anche la Fagianeria nel Bosco di Capodimonte: è aperta tutte le mattine dal lunedì al venerdì. «Sono disponibili le quarte dosi con le versioni aggiornate del vaccino attive contro le varianti Omicron - sottolinea il manager della Asl Ciro Verdoliva - un’opportunità innanzitutto per anziani e fragili.

Negli ultimi due anni abbiamo prodotto uno sforzo senza precedenti e bisogna continuare a tenere alta la guardia per consolidare i risultati». La quarta dose del vaccino in città è stata finora praticata soltanto da 10mila grandi anziani circa il 17 per cento degli over 80, si scende all’11 per cento nella fascia dai 70 ai 79, al 6 per cento nella decade precedente per finire con l’1 per cento per chi ha tra i 50 e i 59 anni, età in cui inizia la senescenza del sistema immunitario. In molti attendono i nuovi vaccini a frazione proteica e senza Rna ma molto giocherà il profilo epidemico di Cerberus. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA