Campania, 338mila no vax sono genitori ​di bambini e ragazzi che vanno a scuola

Campania, 338mila no vax sono genitori di bambini e ragazzi che vanno a scuola
di Ettore Mautone
Mercoledì 17 Novembre 2021, 23:51 - Ultimo agg. 18 Novembre, 17:27
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In Campania 170.151 cittadini dai 30 ai 39 anni (il 21,5 per cento della popolazione residente di questa fascia di età) a cui si aggiungono 167.914 residenti tra i 40 e i 49 anni (il 23,9 per cento del totale di questo gruppo) non sono vaccinati e non si sono mai fatti avanti per scoprire il braccio alla prima dose di vaccino. Una platea che totalizza ben 338mila individui (il 36 per cento della quota di cittadini con più di 12 anni, in età vaccinabile) priva di scudo immunitario. Persone sono molto esposte ad un possibile contagio per il fatto di essere genitori di ragazzi in età scolastica, attualmente i principali diffusori dell’infezione. Genitori che si accingono ad affrontare senza paracadute la prossima stagione invernale in cui circola una variante del Covid circa 10 volte più contagiosa di quella di un anno fa. Un fattore di rischio moltiplicato dal contatto continuo con i ragazzi che vanno a scuola. 

«Da un punto di vista epidemiologico il ragionamento è corretto - sottolinea Fiorentino Fraganza, rianimatore del Cotugno che ha affrontato le tre ondate del Covid in trincea toccando con mano le conseguenze letali dell’infezione - il virus è subdolo e per questo sottovalutato da chi si sente forte.

Proprio la imprevedibilità dell’infezione con quadri clinici diversificati da un individuo e l’altro ha alimentato le falsità sulla pandemia che circolano sui social. Purtroppo si continuano a vedere, anche se in numero inferiore, le forme perniciose che evolvono con una grave polmonite bilaterale disegnando quadri repentini e letali. Un misto di ignoranza, superficialità, creduloneria alle fake diffuse dai social ha reso più complessa la gestione della pandemia costruendo il fenomeno dei no-vax. La corretta informazione, in questi casi, può salvare la vita». 

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«Nella nostra rianimazione nell’ultima settimana abbiamo avuto tre decessi di persone sane, ma non vaccinate, dai 45 ai 55 anni. Ma ci sono stati casi anche di trentenni e quarantenni - aggiunge Maurizio Di Mauro, infettivologo, direttore generale dell’Azienda dei colli di Napoli - tragedie familiari che colpiscono famiglie con figli talvolta piccoli. Drammi evitabili perché si tratta di casi che colpiscono persone non vaccinate. Abbiamo verificato sul campo, in questo autunno, che il vaccino è in grado di abbattere l’ospedalizzazione, l’ingresso in una rianimazione e l’esito mortale della malattia. Di fronte ai numeri è davvero ingiustificabile e irresponsabile, verso se stessi e la propria famiglia, rinunciare a proteggersi col vaccino. Il mio invito è vincere la paura e affidarsi ai medici. Vaccino fa rima con ragione e non con emozione».

Cifre e statistiche che parlano da sole e ci dicono che oggi, se non avessimo i vaccini, saremmo di nuovo costretti a chiudere tutto. Nell’ultima settimana in Campania si sono registrati 748 casi al giorno di media, erano 587 una settimana fa e 256 il mese scorso. I decessi sono stati in media 6 al giorno contro i 3,7 di una settimana fa e i 2,9 del mese precedente. Decessi che si verificano soprattutto nelle Rianimazioni dove è per questo stabile il tasso di occupazione (oggi 20 posti occupati, erano 18 una settimana fa e 15 un mese addietro). Esattamente un anno fa, senza vaccini ma con un virus molto meno contagioso come stavamo? Ora ci sono 748 casi in media al giorno, a metà novembre del 2020 erano 3.590. Ora 6 morti al giorno, un anno fa 26. Ora 20 terapie intensive, un anno fa 184. Ora 292 ricoveri, un anno fa 2080. Oggi 12.500 attualmente positivi, un anno fa 85.300. Numeri chiari, limpidi e facili da leggere: eppure in Campania quasi un milione di persone, su poco più di 5 milioni in età vaccinabile, va in giro e affronta a mani nude una minaccia letale: tra questi 290 milapersone con più di 50 anni e 338mila genitori che in casa hanno figli e ragazzi a cui il virus affida l’ingrato compito di diffusori asintomatici.
 

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