Covid a Napoli, pronto soccorso del Santobono e Policlinico pieni: «Mai visti tanti positivi tra i più piccoli»

Covid a Napoli, pronto soccorso del Santobono e Policlinico pieni: «Mai visti tanti positivi tra i più piccoli»
Mercoledì 5 Gennaio 2022, 15:07 - Ultimo agg. 6 Gennaio, 11:08
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«La situazione è difficile. Abbiamo raddoppiato i posti letto per i bimbi con il Covid, passando da 10 a 20 che oggi sono tutti pieni». Così Vincenzo Tipo, primario del pronto soccorso dell'ospedale pediatrico Santobono di Napoli, spiega all'Ansa la situazione difficile dell'ospedale pediatrico, punto di riferimento per i bambini di tutta la Campania.

«Il reparto - spiega Tipo - è completamente pieno. Abbiamo una percentuale di accessi al pronto soccorso di bimbi malati di Covid di 50 al giorno. Sono numeri inimmaginabili fino a due settimane fa, che non avevamo mai avuto. La maggior parte si tratta di bimbi lattanti, al di sotto di un anno. Hanno la febbre anche alta che spaventa i genitori che li portano qui e dal nostro tampone emergono positivi. Per fortuna non tutti necessitano del ricovero, la maggior parte non hanno patologie respiratorie né sono disidratati e quindi li mandiamo a casa con controlli del pediatra di base. Meno del 10%, invece, li ricoveriamo».

Una situazione difficile per il Santobono che però affronta con coraggio la pandemia che sta attaccando la società dei bambini: «I genitori - spiega Tipo - sono spaventati e cerchiamo di rassicurarli, spieghiamo loro le manifestazioni da tenere sotto controllo e di interfacciarsi con il pediatra di famiglia, che poi ci ricontatta se vede che la cosa stesse stiano peggiorando. L'Omicron si comporta così, lo dicevamo da tempo che se una buona parte dell'età adulta è vaccinata, il virus per sopravvivere deve aggredire chi non ha anticorpi e quindi parliamo dei bimbi non vaccinati da 0-5 anni, in cui il covid trova terreno molto fertile. Attualmente i bambini costituiscono infatti il 30-35% di tutti i positivi in Italia».

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Numeri forti che colpiscono sia figli di genitori non vaccinati che con due somministrazioni. La maggior parte dei bambini al Santobono è in degenza normale, tranne uno che attualmente è in terapia intensiva: «Abbiamo un bimbo - spiega il prmario - che ha delle comorbilità con una situazone complessa. Ha 3-4 anni e una sindrome genetica importante con il Covid che peggiora la sua condizione di base. Poi abbiamo due bimbi con problemi respiratori che hanno avuto ossigeno, mentre tutti gli altri hanno febbre alta e problemi gastrointerstinali, li teniamo ricoverati per 4-5 giorni, poi stanno meglio e li dimettiamo per proseguire terapia a casa».

«Siamo pieni ormai come ci accade da alcune settimane. Abbiamo otto posti letto sempre tutti occupati, facciamo un turn over di ricovero molto veloce, mandando a casa i bimbi che sono migliorati». Così Alfredo Guarino, professore ordinario di pediatria all'università Federico II di Napoli espone la situazione del reparto al Policlinico Federico II di Napoli nella quarta ondata del Covid, che colpisce molto i bimbi.

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«La situazione è molto difficile - spiega Guarino - soprattutto con il cluster di bambini dai 2 ai 12 anni che sono cronici oncologici e prendono il Covid, che non è una malattia terribile sui bimbi sani ma in questo momento molto grave per chi ha già delle proprie malattie. Penso appunto agli oncologici ma anche a chi ha la bronchiolite. Da noi medici pediatri arriva un messaggio molto forte per i bimbi malati cronici che vanno vaccinati.

Poi abbiamo bimbi senza malattie di base che sono più piccoli. Noi lavoriamo per loro con grande impegno, ognuno ha la propria stanza con la mamma che per noi deve restare sempre con i figli in una condizione di biocontenimento, non si separano ma i bimbi soffrono».

Il virus tra i bambini continua intanto a crescere: «Lo fa maledettamente - dice Guarino - sia dalla grande contagiosità della variante Omicron che dalle feste di Natale. Mesi fa avevo parlato di una tempesta perfetta di Covid in arrivo ed è quello che succede oggi, abbiamo patogeni con virus respiratori che si mischia con il Covid, è un caos, mischiare patologie e sovraffollare il biocontenimento. Ora abbiamo otto posti letto occupati tutti, non facciamo in tempo a dimetterne qualcuno che ne arrivano altri, il nostro telefono è una red line. Il reparto in questo momento è nelle massime dimensioni possibili, poi se sarà necessario allargare bisogna trovare soluzioni. Noi intanto lavoriamo a pieno regime sono saltate le vacanze e ci impegniamo anche con gli specializzandi del quarto e quinto anno, ragazzi del '99 con cui gestiamo il reparto e devo dire che sono veramente bravi».

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