Covid e ritorno a scuola in Campania: lavori in corso, già previsti i doppi turni

Covid e ritorno a scuola in Campania: lavori in corso, già previsti i doppi turni
di Mariagiovanna Capone
Giovedì 29 Luglio 2021, 00:00 - Ultimo agg. 18:14
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Il 15 settembre è dietro l’angolo e in altre occasioni i dirigenti scolastici avrebbero già pianificato gran parte dell’avvio dell’anno scolastico. Invece, anche stavolta il ritorno in aula sarà costellato da attese e polemiche. Attese dei nuovi protocolli annunciati dal ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, chiesti a gran voce dai presidi di tutta Italia, e polemiche per una campagna vaccinale degli studenti, rifiutata dai genitori ma che perfino Giannelli dell’Associazione nazionale presidi vede come la garanzia a una didattica in presenza più serena, mentre il governatore Vincenzo De Luca ha perfino già fissato il tetto minimo all’80% per avere aule sicure. Il riavvio dell’anno scolastico però non è soltanto collegato all’emergenza sanitaria del Covid ma anche a incognite che, soprattutto al Sud, sono ormai endemiche. Problemi mai risolti come i trasporti, digitalizzazione delle scuole insufficiente e non all’altezza della didattica blended cioè mista, perché nel caso resti il diktat del distanziamento, l’edilizia scolastica esistente non è in grado nella maggior parte degli istituti di supplire a una riapertura al 100%. La scuola campana insomma ripartirà mostrando come al solito i propri deficit, con disagi atavici che da settembre continueranno a ripresentarsi. 

Se saremo pronti al nuovo anno scolastico lo scopriremo soltanto a fine agosto, cioè quando i dirigenti scolastici lanceranno l’allarme per aule non agibili, servizi igienici fuori uso e lavori di manutenzione non completati. Una delle problematiche che investirà i dirigenti scolastici saranno i lavori di manutenzione sui propri edifici, che limiteranno ancora di più il numero di aule disponibili e le impalcature forniranno limiti agli ingressi contingentati. Proprio in questi giorni, infatti, Città Metropolitana di Napoli ha approvato una delibera per interventi di ristrutturazione, manutenzione straordinaria e adeguamento di vari edifici scolastici di propria competenza.

Tra questi Gentileschi, Convitto nazionale Vittorio Emanuele II, Duca degli Abruzzi, Duca di Buonvicino, liceo Umberto, Margherita di Savoia, Galiani, Pansini, Bernini, Sannino e De Nicola di Napoli, e ancora il liceo De Bottis e l’Itis Colombo di Torre del Greco, Rosmini di Palma Campania, Pascal di Pompei, la succursale del De Medici a Ottaviano, Levi di Portici, Sereni e Pertini di Afragola, Virgilio di Pozzuoli. Lavori importanti e necessari proprio per migliorare lo stato dell’edilizia scolastica ma che porteranno inevitabilmente altri disagi come doppi turni, probabilmente anche pomeridiani. 

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Anche il Comune di Napoli sta facendo sforzi per adeguare il patrimonio edilizio scolastico (di sua competenza scuole dell’infanzia e primarie) gran parte costituito da edifici storici. Grazie ai fondi Patto per Napoli sono state approvate sei delibere, ciascuna di oltre 1.327.000 euro per un totale di circa 8 milioni, per manutenzione straordinaria, adeguamento strutturale e degli impianti, e per l’ottenimento delle certificazioni (certificati prevenzione incendi) che mancavano da tempo. Inoltre, sono stati deliberati i lavori di antisfondellamento dei solai delle scuole Minucci, Foscolo Oberdan, Martinelli, Aganoor Marconi, per un totale di circa 950.000 euro che proseguono la linea dell’adeguamento solai e coperture che ha già coinvolto oltre 50 edifici cittadini. 

Cosa cambierà nella scuola italiana a settembre lo scopriremo nelle prossime settimane. Il ministro Bianchi ha confermato di lavorare a ritmo serrato per adeguare i protocolli di sicurezza alla campagna vaccinale, sia del personale scolastico (in Campania lo è il 100%) che degli studenti, con una percentuale fissata per decreto, come annunciato dal ministro Speranza. Il Cts è orientato a fissare al 60% la quota degli studenti tra i 12 e i 19 anni vaccinati. Un valore che piace all’Associazione nazionale presidi ma che per il presidente De Luca è insufficiente visto che ha già sottolineato che non potrà essere inferiore all’80% al fine di assicurare la didattica in presenza in Campania. «Abbiamo circa 4 milioni di ragazzi in quella fascia d’età e il 60% è 2,4 milioni e se ci limitiamo solo alle scuole superiori, che presentano i maggiori problemi di distanziamento, scendiamo a 2 milioni» ha sottolineato il presidente Giannelli. Intanto, l’Anp indica la Francia come esempio da seguire. Oltralpe è stato deciso che solo gli studenti delle scuole medie e superiori non vaccinati seguiranno in Dad se sarà rilevato un caso di Covid nella loro classe, mentre per infanzia e primarie tutta la classe andrà in Dad con un positivo, come l’anno scorso. Per Giannelli «è un’ipotesi percorribile ma prima devono cambiare il protocollo sanitario della gestione delle quarantene, elaborato dall’Iss, che risale all’anno scorso». Il presidente Anp ha poi ricordato l’altro nodo relativo al ritorno in aula, che a Napoli rappresenta il principale problema: i trasporti. «In un anno e mezzo non si è riusciti a comprare più mezzi pubblici e ad assumere più autisti». 

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