Covid e usura a Napoli, gli imprenditori: «Dagli strozzini richieste choc»

Covid e usura a Napoli, gli imprenditori: «Dagli strozzini richieste choc»
di Oscar De Simone
Venerdì 16 Aprile 2021, 23:33 - Ultimo agg. 17 Aprile, 18:31
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Le chiusure prolungate causate dalla pandemia hanno messo in ginocchio l'economia della città su cui, soprattutto nei quartieri più a rischio, torna l'ombra dell'usura. Uno “spettro” che sembra aggirarsi indisturbato tra i vicoli e le strade un tempo ricche e fiorenti di attività commerciali. Un dramma nel dramma che coinvolge decine di piccoli e medi imprenditori, costretti a pagare cifre sempre più grandi ai loro aguzzini. 

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«È stato raggelante – racconta Giuseppe (nome di fantasia) – assistere ad una scena che poche settimane fa ha vissuto un amico, ristoratore dei quartieri spagnoli, vittima dell'usura.

Accadde di mattina quando in strada c'erano persone intente alle faccende giornaliere. Lui si recò frettolosamente dal suo strozzino che a voce alta, senza timori di farsi sentire dagli altri abitanti del vicolo, iniziò ad urlargli contro. Voleva i suoi soldi e si lamentava del fatto che il mio amico non pagasse da otto mesi. I torni erano duri e lui iniziò anche ad alterarsi scaraventando in aria sedie e sgabelli. Fu un momento orribile e rabbrividisco al solo al pensiero di quanto è accaduto». Una storia forte che racconta di tutto il dramma di chi – soprattutto in quest'ultimo anno – non è riuscito a fare fronte alle perdite economiche generate dalla pandemia. Di chi dopo tanti sacrifici rischia di perdere definitivamente la propria attività. «Purtroppo lui non è il solo – conclude Giuseppe – a trovarsi in questa situazione. Il covid poi ha favorito senza dubbio questo espandersi della criminalità, su tutto il territorio cittadino. Quello che temiamo adesso è che al termine dell'emergenza, le attività commerciali potrebbero essere acquistate proprio dagli usurai che oggi tengono sotto scacco gli imprenditori. Un vero passaggio di consegne con tanto di firma notarile. Insomma il definitivo declino della nostra economia».

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