Vaccini, il flop dell'Open day: a Napoli 10mila disertori

Vaccini, il flop dell'Open day: a Napoli 10mila disertori
di Melina Chiapparino
Giovedì 17 Giugno 2021, 23:50 - Ultimo agg. 19 Giugno, 09:34
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È stato un flop l’Open day vaccinale di ieri. La giornata che avrebbe dovuto imprimere lo sprint alla campagna anti Covid dell’Asl partenopea, ha registrato insuccessi su tutti i fronti con un bilancio complessivo di 5.396 somministrazioni rispetto alle 14.191 programmate in base alle convocazioni. La delusione è stata doppia. Da una parte, infatti, ci sono state le scarse adesioni degli ultrasessantenni all’Open day di AstraZeneca, alla Stazione Marittima, dall’altra il fallimento dell’Open day Pfizer, in tutti gli altri hub cittadini per la platea tra i 12 e i 59 anni. Oggi, la campagna vaccinale proseguirà alla Mostra d’Oltremare e all’Hangar a Capodichino, con le seconde dosi Pfizer e 1.500 convocazioni alla Stazione Marittima per la fascia di età tra i 12 e i 59 anni e varie categorie che hanno aderito negli ultimi giorni. Da domattina, salvo nuove registrazioni in piattaforma, non ci saranno più candidati da convocare per la prima dose. 


Paura e dubbi hanno frenato i candidati all’immunità di AstraZeneca che ieri non si sono presentati alla Stazione Marittima, nonostante si fossero registrati in piattaforma. Durante l’Open day del farmaco anglo-svedese, rivolto ai cittadini dai 60 anni in su, sono stati vaccinati 342 napoletani su 1.495 convocati con la percentuale di adesione più bassa registrata finora, pari al 23%. Chi si è presentato e si è fatto iniettare AstraZeneca, però, non ha nascosto timori e in tanti hanno chiesto rassicurazioni e informazioni ai medici dei box vaccinali. «Ero venuta circa un mese fa e avevo rifiutato AstraZeneca ma adesso ho preso coraggio» ha raccontato Anna Pelorosso, 65enne che ha scelto di vaccinarsi «per tornare presto alla normalità» e ha confessato «di aver sudato freddo per la paura». Tra i vaccinati, non sono mancati i candidati fiduciosi nella campagna vaccinale. «I cambiamenti che hanno destabilizzato la fiducia dei cittadini, sono un segno di maggiore prudenza» ha affermato Luigi Antonio Di Rubba, 70enne soddisfatto di aver avuto AstraZeneca. L’Open day di Pfizer che ieri ha coinvolto quattro hub vaccinali, incluso quello di Porta Nolana, non ha raggiunto il 30% delle adesioni in nessuno dei centri. 

L’affluenza della platea tra i 12 e i 59 anni, non solo è stata scarsa ma ha registrato una presenza ancora più ridotta tra le fasce di età più giovani. I numeri sono ancora più sconfortanti se proporzionati alle strutture mastodontiche della Mostra d’Oltremare e all’Hangar a Capodichino, che impegnano numerosi sanitari e box vaccinali. Nell’hub di Fuorigrotta, su 4.716 convocati se ne sono presentati 1.118. Al Museo Madre, su 600 convocazioni, sono state somministrate 169 dosi.

Le assenze potrebbero essere causate da un clima di diffidenza generale ma, in realtà, molti cittadini si sono posti il problema delle vacanze estive e della non reperibilità per la seconda dose. 

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Per far diventare Napoli “Covid free” bisogna «almeno raggiungere il 70% dei napoletani vaccinati». Lo ha dichiarato Ciro Verdoliva, direttore generale dell’Asl Napoli 1 che, dopo il flop dell’Open day ha lanciato un vero e proprio appello. «Confidiamo nel senso di responsabilità del popolo napoletano per rendere concreto l’obiettivo di dichiarare Napoli Covidfree entro la prima settimana di luglio» - ha spiegato il manager, considerando che ora «siamo al 62% ed è importante arrivare oltre il 70% e vivere un’estate più libera e soprattutto più sicura». «Siamo ancora in pandemia e in stato di emergenza e dobbiamo continuare a usare le misure di sicurezza e prevenzione, come mascherine e il vaccino» ha concluso Verdoliva. 
 

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