Variante indiana, primo caso in Campania: donna di 53 anni in isolamento a Torre Annunziata

Variante indiana, primo caso in Campania: donna di 53 anni in isolamento a Torre Annunziata
di Ettore Mautone
Venerdì 21 Maggio 2021, 22:59 - Ultimo agg. 22 Maggio, 22:01
4 Minuti di Lettura

Trecentoquarantottomila prime punture e 133mila richiami: circa il 35 per cento della popolazione residente a Napoli è immunizzato con almeno una dose di vaccino contro Sars-Cov-2. Solo una piccola frazione non è residente in città. Una quota compensata dai 66.429 guariti che, per aver contratto la malattia, hanno tutti sviluppato immunità. Insomma Napoli si avvia, come il resto della regione, a raggiungere entro l’estate l’immunità di gregge, diventando traino verso questo traguardo. Uno scenario confortante a cui fa da contraltare una cattiva notizia con cui iniziare a fare i conti e che deve spingere a tenere alta la guardia: nell’area metropolitana si affaccia, per la prima volta in Campania, la variante indiana di Sars-Cov-2. Una versione del virus che ha messo in ginocchio l’India, dotata di una contagiosità massima, più alta di quella inglese (oggi largamente dominante) e più aggressiva. Il virus è stato individuato e sequenziato su un tampone positivo in una donna italiana di 53 anni, residente a Torre Annunziata. La Asl Napoli 3 sud sta tracciando i contatti della donna, che è stata prontamente messa in isolamento. Per fortuna, lo scudo vaccinale funziona anche contro le varianti, dunque bisognerà concentrarsi soprattutto su questo obiettivo. E anche Capri e Anacapri, alla vigilia della prima stagione estiva, sono entrambe quasi del tutto Covid free. 

L’unica fascia d’età che potrebbe restare dunque, per tutta l’estate, a combattere a mani nude contro eventuali incontri ravvicinati con Sars-Cov-2 potrebbe restare quella dei giovani e dei giovanissimi. Su questo fronte, l’allerta massima dovrebbe scattare a settembre, alla vigilia della ripresa delle scuole, ma resta il nodo degli esami di maturità. In Campania ci sono circa 80 mila studenti delle superiori (20mila a Napoli) che frequentano le lezioni dell’ultimo anno e che si stanno preparando per affrontare, in presenza, l‘esame finale del corso di studi superiori. Una platea che sarebbe opportuno vaccinare almeno con una prima dose. Ipotesi, quest’ultima, già formulata nell’unità di crisi regionale. A Napoli, grazie agli hub di Capodichino e Mostra d’Oltremare, 20mila vaccinazioni potrebbero essere effettuate nell’arco di un solo week end. 

Ma qual è nel dettaglio la mappa dei vaccinati almeno con la prima dose in città? Cominciamo dagli over 80: su 41mila adesioni è stato immunizzato il 100 per cento dei 31.881 anziani autonomi e deambulanti (ne mancano 178) e il 60 per cento dei 9.368 non deambulanti dalle Usca e dai Medici di medicina generale.

Restano fuori circa 20mila anziani over 80 che non si sono mai prenotati, da contattare con strategie diverse. A buon punto anche la vaccinazione per circa 53mila persone tra i 70 e i 79, fascia vaccinata al 96 per cento. La stessa percentuale dei 48mila over 60 seguita a ruota dall’88 per cento dei 55.587 napoletani di 50-59 anni, che hanno già scoperto per almeno una volta la spalla. Ancora bassa (20 per cento) la quota di vaccinati tra 40 e 49 anni, ma solo perché il semaforo verde alle adesioni è scattato di recente. Resta alta anche la percentuale (93%) dei 53mila fragili deambulanti, mentre sconta un ritardo la quota di non deambulanti che sono tuttavia relativamente pochi (3.330). La stessa forbice, tra pazienti autonomi e quelli che necessitano di aiuti per spostarsi, riguarda i disabili (in totale poco più di 11 mila) mentre per i caregiver (oltre 45mila) si è arrivati a sfiorare il 78 per cento. 

Video

Da potenziare, dunque, restano le vaccinazioni di prossimità per pazienti fragili e non autonomi da vaccinare a domicilio; mentre l’Unità di crisi ha ribadito ieri alle Asl, anche su sollecitazione del M5s, che anche i cittadini al di sotto dei 60 anni, che sono stati colpiti da infarto, ictus, affetti da tumore o altre patologie serie che non rientravano nella categoria principale dei fragili, hanno una corsia privilegiata nella campagna di immunizzazione, e i medici di famiglia, da tempo, sono allertati per indicare sulla piattaforma la patologia da cui sono affetti. Camici bianchi che hanno reclamato per tutta la settimana rifornimenti di dosi esaurite per le prime somministrazioni e appena sufficienti per i richiami. Anche Il commissario nazionale Paolo Figliuolo ha avviato un censimento per affidare la vaccinazione dei territori a un regime di ordinarietà (tramite medici di famiglia, farmacisti, distretti). Intanto, stamattina la Asl Napoli 1 ha garantito una seduta straordinaria di approvvigionamenti e consegne di oltre 4mila dosi di vaccini Moderna e Pfizer ai dottori del territorio. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA