Covid, solo la Campania zona rossa; ira De Luca: ci diano più vaccini

Covid, solo la Campania zona rossa; ira De Luca: ci diano più vaccini
di Carlo Porcaro
Venerdì 5 Marzo 2021, 23:56 - Ultimo agg. 6 Marzo, 17:13
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L’andamento dei contagi faceva prevedere il peggioramento. Ieri sera la certezza, messa nero su bianco dal Ministro della Salute Roberto Speranza tramite ordinanza. Da lunedì 8 marzo, la Campania diventa rossa mentre passano in area arancione le Regioni Friuli Venezia Giulia e Veneto. Le sole province dell’Emilia - per decisione della Rgeione Emilia Romagna - andranno in zona rossa. La decisione è stata assunta sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, ma per quanto riguarda la Campania è stato lo stesso governatore Vincenzo De Luca a chiederla. Troppa pressione sugli ospedali, scarsi controlli nelle grandi città “con sindaci che volevano le aperture serali” (con riferimento indiretto a Luigi de Magistris, ndr) e poche dosi di vaccino rispetto alla popolazione residente: le ragioni per Palazzo S.Lucia che inevitabilmente hanno condotto al cambio di colore. Come di consueto, De Luca ha vestito i panni del presidente di governo e di opposizione allo stesso tempo. Nella diretta facebook, ha aggiornato i cittadini sulle iniziative messe in campo, ma ha anche nuovamente attaccato il Governo Draghi per alcune scelte considerate discriminatorie nei confronti della Campania. 

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Non c’è più Arcuri come commissario all’emergenza, allora ha sollecitato il generale Figliuolo nella riunione con le Regioni a rimediare alla «sperequazione nella distribuzione dei vaccini». Se le dosi dovevano arrivare in base alla popolazione, ne sono arrivate poche. Se il criterio adottato è stato il livello di contagio, allora nelle prossime ore si dovrebbe comunque rivedere il pallottoliere.

Ad oggi sono state consegnate alla Campania 534mila dosi di vaccino – ha spiegato De Luca - all’Emilia 559mila avendo 1,3 milioni di abitanti in meno della Campania; il Lazio ha la stessa popolazione della Campania e ha quasi 100mila dosi in più della Campania, 630mila; il Veneto 543mila, 10mila in più con 900mila abitanti in meno; la Lombardia 1 milione 77mila dosi, oltre il doppio della Campania con il 40% di popolazione in più. L’ex sindaco di Salerno, non potendo già mettere nel mirino il generale che ha preso il posto del numero di Invitalia da pochi giorni, ha però fissato un timing entro cui riequilibrare il “dosaggio”. «Entro il mese di aprile». L’orizzonte sembra essere quello delle festività pasquali che cadono il 4 aprile quest’anno. 

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Intanto, sta proseguendo la vaccinazione del personale scolastico – al netto delle migliaia di pendolari rimasti nel limbo tra regione di residenza e quella in cui prestano servizio – ed anche qui De Luca ha voluto metterla sul piano della gara di numeri. Questa volta in positivo per autoelogiarsi. «In Lombardia - ha aggiunto - cominciano la vaccinazione del personale scolastico il giorno 8, noi il 10 di questo mese avremo finito». Da ieri poi si stanno iscrivendo sulla piattaforma regionale i lavoratori del personale universitario, delle forze armate, delle polizie municipali e penitenziarie. Se da una parte reclama più vaccini dallo Stato centrale, dall’altra De Luca si è mosso da una ventina di giorni tramite la centrale di acquisti di Soresa per compare autonomamente dosi del vaccino russo Sputnik: si sta predisponendo il contratto – a quanto trapela relativo a milioni di dosi per un costo preventivato di 10 dollari a siero – in vista dell’autorizzazione dell’Ema, l’ente europeo del farmaco. Guardando ancora più in là, il presidente della giunta campana ha anche ipotizzato la produzione del vaccino in loco. «Ci sono aziende che producono farmaci che possono attrezzarsi con il sostegno della Regione per le tecnologie necessarie in particolare modo i bioreattori». 

Con la zona rossa le scuole sono chiuse, ma già lo sono dal 1 marzo. A giustificazione «l’aggressività del virus sui giovani». Per aiutare i ragazzi che rischiano di essere vittime del divario digitale, la Regione ha attivato un piano voucher per l’erogazione di uno sconto, fino a 500 euro, sul canone di abbonamento a servizi di connettività internet per coloro che hanno Isee annuo inferiore a 20mila euro. Il mondo della scuola, con la nuova chiusura, è spaccato tra favorevoli e contrari. De Luca l’ha ritenuta inevitabile, ma ha auspicato un ritorno tra i banchi con continuità come già fece l’anno scorso quando chiedeva di far votare le regionali a luglio e non a settembre. Per questo, ha pesantemente attaccato il Governo per lo slittamento delle amministrative nella probabile data del 3 ottobre. Eppure l’impossibilità di far svolgere la campagna elettorale in sicurezza era stata una delle motivazioni addotte da Mattarella per il mancato scioglimento anticipato del Parlamento. «Spostare le elezioni crea danni alle scuole, una cosa di gravità unica, ma su questo nessuno presenta ricorsi al Tar», ha tuonato. 

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