Crac Deiulemar, di nuovo all'asta la fetta più cara del Poseidon

Crac Deiulemar, di nuovo all'asta la fetta più cara del Poseidon
di Aniello Sammarco
Domenica 15 Settembre 2019, 14:00
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TORRE DEL GRECO - La curatela fallimentare della Deiulemar compagnia di navigazione ci riprova: vanno nuovamente all'asta i lotti più consistenti e dunque più costosi dello Sporting Poseidon, il complesso sportivo posto su via Benedetto Cozzolino, ai confini tra Torre del Greco ed Ercolano. Dopo la vendita della struttura che ospita una sala bingo e dei campi da tennis, il 19 settembre i curatori proveranno ad assegnare - attraverso la formula della vendita senza incanto - la rimanente parte di un'area quasi totalmente in stato di abbandono ma che risulta ancora particolarmente appetibile dal punto di vista imprenditoriale.
 
In vendita ci sono due lotti: il primo è costituito dalla piscina coperta, la palestra, il bar e il centro estetico, con un prezzo a base d'asta di un milione e 673mila euro e con un'offerta minima che si aggira attorno al milione e 255mila euro. Dal costo leggermente superiore è il lotto costituito da ristorante, piscina scoperta ed aree esterne, il cui prezzo fissato è di un milione e 788mila euro, mentre l'offerta minima è pari ad un milione e 341mila euro. Secondo quanto comunicato dai tre curatori (Vincenzo Di Paolo, Alfonso Iovane e Paola Mazza), il deposito delle offerte potrà avvenire entro le ore 13 di mercoledì 18 settembre presso la cancelleria fallimentare del tribunale di Torre Annunziata.

La procedura di vendita dell'intero Sporting Poseidon è tra le più tortuose che hanno riguardato il lavoro fin qui svolto dalla curatela del fallimento della Deiulemar compagnia di navigazione, la società armatoriale il cui crac è avvenuto nel maggio del 2012 e che ha coinvolto qualcosa come tredicimila persone, tutte quelle cioè che hanno visto andare in fumo i loro risparmi per complessivi 720 milioni di euro. D'altro canto, la decisione di frazionare il complesso e procedere alla vendita a lotti, ha consentito finora di completare tre delle cinque cessioni programmate. L'ultima ha riguardato i campi da tennis, una volta fiore all'occhiello del complesso, che in passato hanno ospitato anche importanti tornei dei circuiti ufficiali. Molte più difficoltà i curatori stanno riscontrando appunto per la vendita dei lotti principali, comunque appetiti ma la cui cessione è partita da cifre considerate da tutti i potenziali acquirenti troppo esose. Stavolta, rispetto alle precedenti e comunque infruttuose circostanze, non è stato poi nemmeno previsto un ulteriore ritocco al ribasso rispetto alle precedenti richieste economiche.

Se la procedura si sta rivelando complicata e sta impegnando la curatela fallimentare, di contro si registra un interesse ridotto da parte degli obbligazionisti truffati dalla Parmalat del mare, in particolare perché i soldi ricavati da queste cessioni finiranno sì nelle casse del fallimento della compagnia di navigazione, ma di fatto sono già destinati ad onorare gli impegni assunti con gli istituti di credito che sulla struttura di via Benedetto Cozzolino vantano precedenti ipoteche. Molto più a cuore dunque ai titolari dei presunti bond rilasciati dalla Deiulemar, sta ad esempio la vicenda legata alla querelle giudiziaria intrapresa della curatela della società di fatto nei confronti della Bank of Valletta. A tal riguardo martedì 10 settembre si è svolto il dibattito sulla richiesta di ricusazione del giudice Valentina Vitulano presentata dai legali dell'istituto di credito maltese. Una vicenda sulla quale il presidente si è riservato in attesa di emettere il proprio verdetto. C'è infine attesa per l'annunciato riparto del 3,12% destinato a dare un po' di risorse ai creditori, vessati da sette anni di attese.
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