Il caro-energia e la scarsa reperibilità delle materie prime pesano come macigni sull'industria della carta e del packaging, uno dei settori più penalizzati dalla congiuntura internazionale. «È un momento difficile per noi. Le aziende che producono carta sono molto energivore», spiega Giuseppe Gentile di Acm Spa, un'azienda grafica nata negli anni 60 del secolo scorso e giunta oggi alla terza generazione. La sede operativa è ad Acerra e quella legale a Torre del Greco. «Il costo della carta - prosegue Gentile - è salito alle stelle. La carta da giornale, ad esempio, è passata da 500 euro per tonnellata a 950 euro. Contemporaneamente si sono verificati gli incrementi dei prezzi del gas e dell'energia elettrica. Il primo trimestre di quest'anno è stato il periodo peggiore. I prezzi salivano tutti i giorni e non era possibile ribaltarli sui prodotti finali. I rincari hanno determinato un calo della produzione. Siamo riusciti a rimediare diversificando l'attività, con una politica commerciale aggressiva». «I prezzi hanno raggiunto il picco ed ora credo che inizieranno a scendere, ma non torneremo mai ai livelli dello scorso anno. Pur consumando tantissima energia, non beneficiamo delle agevolazioni concesse ad alcuni settori industriali. Il nostro codice Ateco - conclude Gentile - non è stato inserito nell'elenco del Mise».
La produzione di contenitori in cartone ondulato per ottimizzare il trasporto delle merci caratterizza Carves Packaging srl, un'azienda di Somma Vesuviana nata nel 1999 in seguito alla trasformazione produttiva di Carves Spa, fondata nel 1971 da Vincenzo Del Giudice. Quest'ultimo aveva maturato una lunga esperienza nell'azienda del padre, la Giuseppe Del Giudice Industria Cartonaggi, attiva fin dagli anni '30 del secolo scorso. «Siamo arrivati alla terza generazione. Mio nonno - spiega l'amministratore unico Teresa Del Giudice - è stato uno dei primi ad occuparsi di cartone ondulato, che oggi viene utilizzato anche come packaging pubblicitario, mentre una volta si usava solo per prodotti di grandi dimensioni.
A Saviano opera Nolanplastica, che produce dal 1975 film in polietilene utilizzati per il packaging. I prodotti dell'azienda sono realizzati per soddisfare tutte le esigenze del confezionamento, dal «fardellaggio» alla pallettizzazione. «I nostri prodotti hanno un alto profilo tecnico e vengono impiegati in tutti i settori industriali, dal confezionamento di acque minerali a quello delle conserve alimentari, dall'imballo dei sacchi di malte e cemento a quello del pet food», spiega la responsabile finanziaria Simona La Marca. Il rincaro dei materiali ha un impatto notevole sulle attività di Nolanplastica. «Siamo legati al mondo del petrolio per l'utilizzo del polietilene. A fine 2021 - continua La Marca - si è aggiunto il rincaro di gas ed energia elettrica. Siamo un'azienda energivora, perché abbiamo macchinari per la produzione. Anche il costo dei trasporti è aumentato notevolmente, impattando su import di materie prime e prodotti finiti. La nostra impresa è riuscita a mantenere inalterati i volumi produttivi, grazie a un portafoglio molto ampio. Ma le difficoltà sono tante. Alcuni clienti nel settore del food, ad esempio, hanno dovuto temporaneamente sospendere l'attività. L'instabilità impedisce di programmare. Eppure, nel settore packaging, l'Italia è un paese leader».