​Crisi Edenlandia, in campo il Comune di Napoli: «Lavoratori a rischio, serve chiarezza»

Crisi Edenlandia, in campo il Comune di Napoli: «Lavoratori a rischio, serve chiarezza»
di Davide Cerbone
Domenica 11 Agosto 2019, 08:21 - Ultimo agg. 17:42
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Il giorno dopo, l’apprensione ha una sola voce. Le reazioni alla crisi di Edenlandia, della quale Il Mattino ha riferito ieri, sono unanimi e trasversali. L’assessore al Lavoro del Comune di Napoli, Monica Buonanno, usa parole inequivocabili: «È una situazione imbarazzante. Siamo molto preoccupati, lunedì invierò una nota alla proprietà in cui chiederemo di farci sapere quante sono le mensilità non pagate e chiederemo conto della tenuta dei livelli occupazionali. Il rischio è che si perdano dei posti di lavoro, bisogna fare di tutto per scongiurarlo. E siamo preoccupati - aggiunge l’assessore - anche per l’indotto: a parte i dipendenti, sono a rischio altre decine di lavoratori». L’assessore, intanto, accoglie con favore la notizia di un’apertura ad ingresso gratuito per il giorno di Ferragosto: «Una buona idea - dice - per ripopolare un parco che spesso, purtroppo, è semivuoto». 

 

LA MOSTRA
Proprio del Comune sono i suoli che Edenlandia occupa all’interno della Mostra d’Oltremare, peraltro con canoni agevolati. Alessandro Nardi, presidente della Mostra, spiega: «Edenlandia è in regola con il fitto: del resto, sanno che nel momento in cui viene meno il pagamento di un solo mese, li allontaniamo. Siamo però molto interessati al destino dei lavoratori. Se ci convocano, siamo disponibili ad un incontro». E Severino Nappi, già assessore regionale al Lavoro della giunta Caldoro, punta il dito su Facebook: «Edenlandia rischia di nuovo di chiudere. La responsabilità, prima di tutto, è del Comune e della Sovrintendenza, che hanno negato il permesso di installare tante nuove attrazioni e rimettere in funzione quelle vecchie», scrive. 

RITORNO AL PASSATO 
Sul parco giochi rinato appena un anno fa dalle ceneri di un doloroso fallimento, dunque, si allunga di nuovo lo spettro del dissesto. Come hanno fatto notare i sindacati, «i lavoratori hanno tre stipendi arretrati e in questo ultimo anno i pagamenti sono avvenuti con la modalità degli acconti settimanali a seconda degli incassi realizzati dal parco». Una situazione che gli stessi sindacati definiscono «insostenibile», che agita l’estate dei 53 dipendenti del parco. Insomma Nuova Edenlandia, vecchi guai: la New Edenlandia, che ha rilevato e riaperto il luna park, ha comunicato ai sindacati di non riuscire a garantire ai lavoratori pagamenti regolari e non ha escluso la possibilità di licenziare. 

VERTENZE APERTE 
Ma basta grattare un po’ la superficie per scoprire che sotto le rivendicazioni e i timori dei lavoratori c’è dell’altro. Sei ex dipendenti, ad esempio, alla nuova gestione hanno fatto causa. Tra questi, Antonio La Marca, 63 anni, 35 dei quali spesi dentro il parco dei divertimenti di Fuorigrotta. «In dieci ci siamo rifiutati di firmare - riferisce - Ci hanno proposto un contratto con un’azienda partecipata al cento per cento di New Edenlandia, la Eden Service, che aveva un capitale sociale di 3mila euro e che adesso non esiste più. Dentro Edenlandia ho lavorato dal ’78, ma a queste condizioni ho preferito andare via». Sulla vicenda interviene anche Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale dei Verdi: «Sollecitiamo il giudice fallimentare, dottor Graziano, a convocare un tavolo di concertazione per far luce sui fatti.

Bisogna evitare il ripetersi di una situazione che, purtroppo, abbiamo già vissuto anni fa», afferma Borrelli. E aggiunge: «Il mancato pagamento degli stipendi non è l’unica criticità che vive il parco. Anche i giostrai che operano all’interno del parco non verrebbero pagati da diversi mesi. In più, parecchi cittadini ci hanno segnalato che molti punti dell’Edenlandia versano in condizioni di degrado, fra sporcizia e grossi problemi strutturali. Una condizione che abbiamo fatto presente al presidente della Mostra, Nardi».

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