Rifiuti, impianti in tilt: la periferia
di Napoli è sommersa

Rifiuti, impianti in tilt: la periferia di Napoli è sommersa
di Gennaro Di Biase
Venerdì 14 Giugno 2019, 08:30 - Ultimo agg. 10:12
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A Napoli Nord sembra di essere tornati indietro nel tempo e di rivivere la crisi rifiuti che sconvolse regione e Paese fino 8 anni fa. Ieri, come negli ultimi giorni, è tornato il panorama di montagne di sacchetti a invadere le carreggiate (a Secondigliano), sono tornati i cassonetti stracolmi (a Chiaiano), le mosche e le discariche davanti a parchi e scuole (Pianura). Ma anche piazza San Domenico Maggiore, in pieno centro storico, ieri sera era un immondezzaio. Poco meglio, invece, piazza del Gesù. Alla base della nuova emergenza «un problema allo Stir che causa disagi alla raccolta in tutta l'area nord, da Secondigliano fino a Pianura», spiega Francesco Iacotucci, amministratore unico di Asìa. «Probabilmente si tratta di un guasto a un nastro, che ha creato un rallentamento alle operazioni», aggiunge l'assessore comunale all'Ambiente Raffaele del Giudice. Ma non è tutto, perché queste ore di apnea potrebbero rivelarsi un assaggio di quello che avverrà a settembre, quando il termovalorizzatore di Acerra chiuderà i battenti per 20 giorni circa, causa manutenzione. «Il piano al vaglio della Regione - prosegue Del Giudice - è di consegnare i rifiuti alle società provinciali dei vari capoluoghi, che tramite gara affideranno lo smaltimento presso gli impianti dedicati in altre zone d'Italia».
 



LE CAUSE DELL'EMERGENZA
L'emergenza, dunque, è dovuta a un rallentamento negli impianti di tritovagliatura dei rifiuti. Iacotucci parla di «code che si sono venute a creare negli ultimi giorni negli Stir gestiti da Sapna». «Secondo la mia esperienza - dice l'assessore Del Giudice - dovrebbe trattarsi di un nastro che si è rotto». Speriamo non sia solo un antipasto della possibile crisi autunnale, quando verrà chiuso il termovalorizzatore: come si regolerà il Comune per lo smaltimento? «Sono 551 i Comuni che conferiscono i rifiuti ad Acerra - continua Del Giudice - E tutti dovranno adeguarsi alla situazione. Noi potenzieremo le isole ecologiche e abbiamo attrezzato un polo logistico per i camion nell'area orientale. Le operazioni nel termovalorizzatore dovrebbero durare una ventina di giorni, ma in ogni caso abbiamo aperto un tavolo tecnico con la Regione, che attualmente vaglia l'idea di affidare i rifiuti alle società provinciali per smistarli in altre zone del Paese». In ogni caso, tra i bistrot dei turisti in piazza San Domenico Maggiore, regna l'immondezzaio intorno alle campane stracolme.
 
 


SECONDIGLIANO E SCAMPIA
L'aria è pesante a Secondigliano. In via Campano, per esempio, ieri pomeriggio la spazzatura aveva conquistato il centro della carreggiata e costretto il traffico a rallentare. Brutti ricordi. Sembra un rewind di 10 anni fa. «Non ritirano da quattro giorni», sospirano i dipendenti di un supermarket. Stessa solfa nel cuore di Scampia, nelle stesse ore, sotto il sole cocente di metà giugno, con gli insetti a spadroneggiare sulla discarica di decine di metri che affaccia sulla scritta del colonnato Quando la felicità non la vedi cercala dentro. Anche perché in strada ci sono gli insetti. Sacchetti strabordati sul marciapiede anche a Chiaiano, sotto il metrò pop art, a via Emilio Scaglione, a via Monte San Gabriele e a via Ghisleri. Ripulita invece ieri via Roma. «I cittadini di Scampia riferiscono che Asìa non effettua la raccolta da circa una settimana - dicono il consigliere regionale dei Verdi Francesco Borrelli e Gianni Simioli, conduttore de La Radiazza - Bisogna bonificare subito le strade invase dai cumuli. Le temperature record potrebbero aggravare il problema. Bisogna ripulire prima che si generi un'emergenza igienico-sanitaria».

 


PIANURA
Negli ultimi giorni l'emergenza non si è fatta desiderare nemmeno in una delle zone cittadine da sempre ostaggio della monnezza. Rifiuti a tre passi della scuola Massimo Troisi: «Qui mercoledì è stata pulita dopo mesi la discarica di sversamenti abusivi affacciata sul parco Attianese - sospira Romina Russolillo - Ma l'immondizia la ritirano ogni mai». La situazione si aggrava in via Cannavino e via Escrivà. Puzza, fa caldo, e si respira a fatica. «A Pianura si vive male - spiega la consigliera della IX Municipalità Manuela Guarnieri - La raccolta dai cassonetti è lenta, e causa problemi anche il porta a porta. Pianura, purtroppo, è una macchia nera».
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