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Il testimone - Sembra sempre più una tragedia annunciata quella di Salvatore Giordano, il ragazzo colpito sabato dal crollo di calcinacci della Galleria Umberto. Un mese fa c’era stato un altro crollo. Lo rivela al Mattino un testimone chiave dell’inchiesta. Gennaro, 51 anni, disoccupato vive in una casa di proprietà del Comune sul tetto della Galleria. E spiega: «Un mese fa era successa una cosa simile. I residenti avevano contattato i vigili del fuoco. Perché nessuno è intervenuto»?
L’inchiesta - A Palazzo San Giacomo la polizia giudiziaria ha effettuato un blitz all’Ufficio Sicurezza Abitativa e all’Ufficio Tecnico del Patrimonio per acquisire tutta la documentazione disponibile e fornire ai pm le carte necessarie all'indagine per individuare eventuali responsabilità.
La vittima - Ore disperate per Salvatore Giordano. Il referto parla di «ischemia bilaterale, vasta emorragia subaracnoidea, trauma toracico, collasso polmonare». Flebile traccia di attività cerebrale nell’elettroencefalogramma di ieri sera. C’è il rischio che si debba avviare l’«osservazione per la dichiarazione di morte cerebrale». Stamattina la Tac decisiva.
La fiaccolata. E stasera, organizzata dalla parrocchia dello Spirito Santo di Marano e dai genitori degli amici del ragazzino, ci sarà una fiaccolata per Salvatore. Il corteo, guidato da padre Costantino partirà alle ore 21 da corso Mediterraneo, dove abita la famiglia di Salvatore fino a piazza della Pace. Parteciperanno anche le istituzioni.
I fiori. Intanto, all'esterno della Galleria Umberto I, dove si è verificato il crollo, i residenti hanno posto un fascio di fiori.