Crollo a scuola, il racconto della maestra ferita: «La cartina s'è mossa, poi solo polvere e urla»

Crollo a scuola, il racconto della maestra ferita: «La cartina s'è mossa, poi solo polvere e urla»
di Daniela Spadaro
Venerdì 19 Aprile 2019, 07:30 - Ultimo agg. 13:46
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Non si è ancora completamente ripresa dallo choc Daniela Annunziata, l'insegnante di sostegno, incinta di quattro mesi, che mercoledì era nella quarta classe elementare del plesso di corso Umberto I a Sant'Anastasia quando un muro in calcestruzzo areato, blocchi messi lì per dividere una stanza e ricavarne due, è crollato con un boato.

Cosa stava facendo prima che la parete venisse giù?
«I bambini erano tutti seduti. Io ero in fondo all'aula come sempre, accanto al banco speciale di Vasile, il bimbo ipovedente che seguo. L'altra insegnante era in cattedra e stava dettando i compiti per le vacanze di Pasqua, mancava poco meno di un'ora alla fine delle lezioni».

Non ci sono state avvisaglie, un rumore, uno scricchiolio?
«Ho pensato e ripensato ma no, nessun rumore. Con la coda dell'occhio ho visto la cartina geografica affissa sulla parete muoversi lievemente, come spostata da un soffio di vento. Ma non ho avuto il tempo di dirlo o di capire di più».

Non ha avuto tempo perché si è ritrovata la parete addosso.
«Non ricordo più nulla, solo il caos. Un rumore fortissimo e i bambini che urlavano, dopo ho pensato soltanto a capire se il mio bimbo stesse bene. Credo di aver vissuto le ultime ore in una sorta di trance, forse soltanto ieri sera ho realizzato cosa poteva accadere, per fortuna siamo tutti salvi».
 
Da quanto tempo insegna in quella scuola?
«Tre anni».

Quando è arrivata c'era già quella parete?
«Si, c'era già».

Nessuno ha mai ipotizzato che non fosse sicura?
«No, non ne avevamo motivo».

Non c'erano state avvisaglie di una scarsa sicurezza? Negli anni scorsi erano stati messi in sicurezza i cornicioni, il tetto è ancora assicurato da reti di protezione.
«Si tratta di interventi che non hanno mai toccato direttamente la nostra vita a scuola, facciamo solo il nostro lavoro e nulla poteva far pensare che ci saremmo trovati in una situazione simile».

Ha avuto modo di sentire i bambini o i loro genitori dall'altro ieri?
«Solo Vasile, l'alunno che è affidato a me, e la sua mamma. Sta bene, non credo avrà ripercussioni. Poi mi hanno chiamato in tanti, dal sindaco di Sant'Anastasia ai colleghi e anche i giornalisti, erano tutti preoccupati per me. Mi sono sentita circondata da affetto sincero».

Si sono tutti preoccupati per lei e per il suo bambino.
«Sì, ma le visite mediche sono state rassicuranti, il primo pensiero è stato fare un controllo dal mio ginecologo, ora sono abbastanza tranquilla e stare con la famiglia mi aiuta».

Tornerà a scuola dopo le vacanze?
«L'anno prossimo io sarò in maternità, vorrei terminare il mio lavoro».

Alcuni genitori hanno delle remore nel far tornare i figli in quella scuola.
«Non saprei cosa dire, immagino che adesso non vi sia alcun pericolo».
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