Torre Annunziata, c'è anche l'architetto comunale tra le vittime: il giallo delle ristrutturazioni sprint

Torre Annunziata, c'è anche l'architetto comunale tra le vittime: il giallo delle ristrutturazioni sprint
di Gigi Di Fiore
Sabato 8 Luglio 2017, 08:54
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Inviato a Torre Annunziata

Tra i primi ad accorrere sul luogo del crollo, anche il procuratore aggiunto di Torre Annunziata, Pierpaolo Filippelli. È in stretto contatto con il procuratore capo, Alessandro Pennasilico, in questi giorni in ferie. C'è già un fascicolo d'indagine, per il momento a carico di ignoti, sulle ipotesi di disastro colposo e omicidio plurimo. Ne è delegata anche il pm Andreana Ambrosino.

Per il momento, sono stati acquisiti gli unici documenti esistenti negli uffici tecnici comunali sulla palazzina crollata: le due Scie dei lavori di ristrutturazione avviati negli appartamenti ai primi due piani, quelli acquistati all'asta di recente. Ma, qualche giorno fa, sulla palazzina, edificio in tufo costruito nel 1954, erano apparse delle crepe su alcune parti. Era stata fatta una rapida verifica statica e sembra che gli esiti siano stati rassicuranti.
 


Dice il sindaco Vincenzo Ascione: «Al Comune non risultano segnalazioni di problemi statici, o di altro tipo». Di certo, l'inchiesta dovrà avvalersi di consulenti tecnici, ingegneri esperti di strutturazione edilizia, per accertare le cause del crollo. Un passaggio che partirà subito dopo il recupero di tutte le persone residenti, rimaste sotto la palazzina. Per esigenze d'indagine, ogni corpo recuperato viene fotografato per documentare il posto esatto dove è stato trovato e le sue condizioni.
 

 

Le indagini sono state delegate dalla Procura ai carabinieri e alla polizia di Torre Annunziata. Un fascicolo, che dovrà riempirsi anche con la ricostruzione della storia della palazzina crollata. Un edificio che tutti i vicini descrivono come vecchio, dove non è mai stato eseguito alcun lavoro di manutenzione o ristrutturazione. Qualcuno dice anche che, su impulso dell'architetto Cuccurullo, il condominio aveva intenzione di avviare finalmente una ristrutturazione all'edificio.
 

I consulenti dovranno fotografare il luogo del disastro che, dopo la fine delle operazioni di scavo, sarà messo sotto sequestro giudiziario. La consulenza dovrà verificare lo stato e la qualità del materiale crollato, ricostruire eventuali interventi di manutenzione nel tempo, accertare perché e come l'edificio si sia sbriciolato così tanto che a prima vista nessun pilastro sembra essere rimasto in piedi. Crollati solai e pilastri, ha ceduto il vecchio tufo.

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