Procura di Napoli e ufficio di Nola, intervista ad Antonio D'Amato: «Melillo e Riello in corsa, si deciderà entro l'estate»

Procura di Napoli e ufficio di Nola, intervista ad Antonio D'Amato: «Melillo e Riello in corsa, si deciderà entro l'estate»
di Leandro Del Gaudio
Domenica 27 Marzo 2022, 09:00 - Ultimo agg. 12:06
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Presidente Antonio D'Amato, tutto in tre mesi: Dna e Procura generale della Cassazione, poi ci sono gli uffici che potrebbero rimanere scoperti, come Napoli, Bologna o Milano. Ce la farà questo Csm?
«Il Consiglio superiore metterà in campo tutte le sue risorse per definire in tempi ragionevoli i due concorsi perché si tratta di uffici strategici, di carattere nazionale. Quello, poi, di Procuratore generale presso la Corte di Cassazione non può soffrire soluzioni di continuità, per le delicate funzioni che svolge: è l'ufficio titolare dell'azione disciplinare, componente di diritto del Consiglio superiore della Magistratura, che rimarrà scoperto a decorrere dal 9 luglio, sicché il Consiglio dovrà scegliere il successore senza far passare molto tempo. Sono fiducioso che questo avverrà».

Mostra tutta la propria determinazione Antonio D'Amato, presidente della quinta commissione del Csm, chiamata a valutare i magistrati aspiranti ad incarichi direttivi e semidirettivi, per poi proporli alle decisioni del consesso plenario.

Pubblico ministero di lungo corso, impegnato a Napoli dai tempi di mani pulite e dal contrasto alla camorra degli anni Novanta, D'Amato fa chiarezza sullo scenario prossimo venturo, segnato - in particolare a Napoli - da possibili vuoti ai piani alti di Procura e Procura generale.

Partiamo da Dna e Procura generale, riuscirete a formulare proposte e definire le nomine prima dell'estate?
«Ritengo di sì. Il Consiglio dovrà fornire l'ennesima prova di efficienza. Dna e Procura generale sono uffici strategici, di carattere nazionale ed occorre coprirli in tempi quanto più brevi possibili».

Dal piano nazionale a quello locale, dove non mancano criticità. Questo Csm sembra disinteressato rispetto a ciò che sta accadendo a Nola, dove da settembre mancano sia il procuratore che il procuratore aggiunto; dove l'attuale reggente (scelto per motivi di anzianità) potrebbe rispondere all'organo di disciplina per aver registrato in segreto il suo ex capo, la ex procuratrice Triassi; dove anche i vertici degli altri uffici sono acefali: non crede che sia un segnale di indifferenza di Palazzo dei Marescialli nei confronti di un territorio importante come Nola e una parte del Vesuviano?
«Non è assolutamente vero. Non bisogna fermarsi alle apparenze. Da uomo delle Istituzioni io debbo considerare la realtà delle cose: questo lo dico sia come magistrato napoletano legato al territorio di provenienza, sia come presidente della Commissione che si occupa degli incarichi direttivi. Le procedure per l'attribuzione degli incarichi direttivi richiedono molti passaggi, l'ultimo dei quali, la delibera di nomina, di competenza del Consiglio superiore. In sintesi, il Csm con cadenza trimestrale individua le sedi vacanti da pubblicare (quattro pubblicazioni all'anno). Seguono poi svariati passaggi: la domanda dell'aspirante, il rapporto del dirigente dell'ufficio, le valutazioni degli organi distrettuali, il consiglio giudiziario. Pertanto, considerando che per ogni pubblicazione possono esserci centinaia di aspiranti, è fisiologico che possano passare una decina di mesi, e talvolta anche più, prima che una pratica approdi in commissione».

Riformulo la domanda sul caso Nola: le sembra opportuno affidare l'incarico di reggente a un pm che è (doverosamente) impegnato dal fugare ogni dubbio sulla propria correttezza nei rapporti con il proprio capo?
«È stato rispettato il criterio dell'anzianità di servizio previsto dall'ordinamento giudiziario. Poi, sui tempi per la copertura, vorrei solo ricordare che per il posto di procuratore aggiunto a Nola (pubblicato il 7 ottobre 2021) sono arrivate circa una ventina di domande provenienti da diversi distretti giudiziari. Occorre che tutti i pareri degli organi territoriali giungano al Consiglio per le successive valutazioni. Per quanto riguarda poi il posto di procuratore della Repubblica c'è da considerare che lo scenario è reso ancora incerto dalle possibili decisioni del Tribunale amministrativo».

A cosa fa riferimento?
«Come è noto il Csm ha deciso di resistere al ricorso amministrativo davanti al Tar del Lazio, essendo stata impugnata la delibera di pubblicazione del posto direttivo. Le lascio immaginare i tempi. Comunque, il Consiglio è prossimo alla nomina del presidente del Tribunale di Nola, e con priorità provvederà alla nomina del Procuratore Aggiunto, non appena saranno pervenuti tutti i pareri dai vari distretti». 

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