Scandalo Csm, elezioni suppletive: i magistrati napoletani in corsa

Scandalo Csm, elezioni suppletive: i magistrati napoletani in corsa
Sabato 5 Ottobre 2019, 16:19
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Domani e dopodomani i 9mila magistrati italiani sono chiamati alle urne per le elezioni suppletive del Csm. Si vota per indicare due nuovi consiglieri, nel collegio riservato ai pm, per sostituire due dei togati dei cinque che si sono dimessi per il cosiddetto scandalo delle nomine, venuto alla luce con l'inchiesta della procura di Perugia per corruzione a carico del pm romano Luca Palamara. Altri due dei consiglieri che hanno lasciato il loro incarico sono stati rimpiazzati quasi subito attingendo al bacino dei non eletti. Mentre occorreranno delle ulteriori votazioni, l'8 e il 9 dicembre prossimi per sostituire l'ultimo dei dimissionari, Paolo Criscuoli, che era stato eletto nella quota riservata ai giudici.

Quello di domenica è un voto importante. Non solo perchè cade mentre la nuova maggioranza discute della riforma del Csm, dividendosi sul progetto del ministro della Giustizia Bonafede di arrivare alla composizione per sorteggio dell'organo di autogoverno dei giudici. Ma anche perchè la consultazione potrebbe cambiare ulteriormente i rapporti di forza tra i gruppi in cui sono organizzate le correnti della magistratura al Csm, già scossi dalla bufera legata alle indagini su Palamara. Quando poco più di un anno fa il Csm si è insediato, i gruppi più consistenti numericamente, con 5 consiglieri ciascuno, erano quelli di Magistratura Indipendente e Unità per la Costituzione, che ora si sono dimezzati: Magistratura Indipendente , che rappresenta i giudici più a destra, è rimasta con due soli consiglieri. Unicost, che viene considerato il gruppo di centro della magistratura, con 3. Mentre Autonomia e Indipendenza , la corrente che ha tra i suoi fondatori Piercamillo Davigo - uscito trionfatore alle elezioni di un anno fa con oltre 2500 preferenze- ha raddoppiato la sua rappresentanza , visto che sono suoi i due nuovi consiglieri che sono già subentrati a quelli che si sono dimessi, Ilaria Pepe e Giuseppe Marra. Il gruppo di Area, espressione delle toghe progressiste, è l'unico a essere rimasto stabile con quattro togati. In queste elezioni l'appartenenza alle correnti dei candidati è meno evidente. Perchè l'Associazione nazionale magistrati ha invitato le correnti a farsi da parte per far emergere dalle assemblee che si sono tenute in tutta Italia il più alto numero di candidature «dal basso». È indubbio però che Autonomia e Indipendenza farà convergere i suoi voti sul pm simbolo del processo sulla trattativa Stato-mafia Nino Di Matteo, le cui dichiarazioni sui «metodi mafiosi» delle correnti hanno scosso la campagna elettorale.

Unicost punterebbe invece su Francesco De Falco, il pm napoletano che ha indagato sulla «paranza dei bambini». Magistratura Indipendente intenderebbe convergere su Antonio D'Amato, sostituto a Santa Maria Capua Vetere; anche se le indiscrezioni parlano di un possibile sostegno di Cosimo Ferri, per anni punto di riferimento della corrente, al procuratore di Pisa Alessandro Crini, la cui candidatura è stata sostenuta dal gruppo toscano di Unicost. Sono diversi i candidati che fanno riferimento ad Area. Quelli con maggiori chances vengono ritenuti Anna Canepa, sostituto alla procura nazionale antimafia e in passato segretario di Magistratura democratica, Fabrizio Vanorio, il pm napoletano che ha rappresentato l'accusa nel procedimento a carico di Silvio Berlusconi per la compravendita dei senatori, e Tiziana Siciliano, procuratore aggiunto a Milano, che nel processo sul suicidio assistito del Dj Fabo ha chiesto l'assoluzione per Marco Cappato. Come andrà si vedrà martedì 8, giorno fissato per lo spoglio.
 
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