Sarà Eav a gestire le linee su gomma della fallita Ctp nella provincia a nord di Napoli, mentre l'avellinese Air coprirà quelle su Caserta. Umberto De Gregorio, presidente e amministratore delegato della holding regionale dei trasporti, assicura: l'odissea delle decine di migliaia di residenti lasciati a piedi per mesi dalla compagnia agonizzante è destinata a finire molto presto.
Quali tempi prevede per il ritorno in esercizio delle linee acquisite dall'Eav?
«Si partirà all'inizio di maggio. Lentamente, ma progressivamente, mano a mano che ci arriveranno i bus da comprare: da Ctp ne abbiamo acquisiti 35, i più nuovi, mentre tutti gli altri, la gran parte, restano in mano alla curatela, come pure i depositi. Abbiamo già indetto una manifestazione d'interesse e siamo fiduciosi, abbiamo già avuto qualche riscontro positivo».
Uno dei principali problemi di Ctp è stato la cronica mancanza di liquidità, dovuta ai mancati trasferimenti di fondi da parte dei soci, che impediva il pagamento dei dipendenti, l'acquisto del gasolio, la manutenzione dei mezzi e così via. Cosa succede adesso? Sarà Eav a farsi carico dei costi? Avete predisposto un piano finanziario?
«Abbiamo presentato un piano alla Regione per i prossimi 24 mesi e crediamo di poter gestire tutto con il contratto di servizio, puntando anche a una ripresa dei ricavi da traffico».
Secondo l'ex amministratore di Ctp, Augusto Cracco, il fallimento della Compagnia è stato voluto dalla politica. È d'accordo? C'erano i presupposti per salvarla?
«Il sindaco metropolitano Gaetano Manfredi ha trovato una situazione irrecuperabile. La Regione, con il presidente De Luca, ha fortemente lavorato per salvaguardare il trasporto in quell'area e garantire il lavoro a 450 dipendenti. Forse Ctp si sarebbe potuta salvare due anni fa, se si fosse preso atto della situazione. Si è, invece, perso un tempo inutilmente su un progetto privo di fondamento: il fitto d'azienda a zero euro. Un'alchimia fantasiosa e insidiosa. Nessuno è stato così folle da cadere nella trappola, né Eav, né Anm, né altri. La proposta in sostanza era di lasciare l'azienda improduttiva, rischiando di essere chiamati a rispondere in via solidale dei debiti del fallimento. Un'ipotesi inaccettabile per chi ha il senso della realtà. Peccato che si sia preferito aspettare tanto facendo degenerare la situazione e danneggiando cittadini, senza servizio, e dipendenti, senza stipendio».
In un post sul suo profilo Facebook lei ha annunciato una prossima conferenza stampa «per fare chiarezza su una serie di sciocchezze che ha sentito raccontare in giro da tempo, a volte per stupidità altre per malafede». A cosa si riferisce?
«Si addossano colpe ad altri ma le uniche responsabilità sono della proprietà e degli amministratori di Ctp. Quando si arriva al fallimento si chiede innanzitutto scusa. Poi, le attenuanti certamente ci possono essere perché il trasporto nell'area metropolitana di Napoli è una cosa molto complicata. Il trasporto da Roma in giù sconta ritardi decennali e una cultura inappropriata. Ci sono colpevoli ma nessuno è innocente».
Cosa succederà ai suoi nuovi lavoratori, ex Ctp?
«Lavoreremo insieme. Non c'è e non ci può essere nessuna continuità tra la vecchia azienda fallita e le aziende, Eav ed Air, che subentrano nel servizio. Allo stesso tempo cercheremo di mantenere in vita la tradizione di una storia che risale alla fine dell'Ottocento. La giunta regionale ha chiamato Eav e Air a un grande atto di responsabilità di cui sentiamo tutto il peso. Dopo aver assorbito linee e dipendenti della ex Clp su Caserta, da maggio assorbiremo linee e dipendenti della ex Ctp. Ci carichiamo complessivamente di circa mille lavoratori. Che si aggiungono alle mille assunzioni dirette fatte negli ultimi tre anni».
Assumerete tutti? Con quali ruoli?
«È già stato pubblicato un bando d'assunzione dedicato e stiamo lavorando a incentivi all'esodo e a riqualificazioni È chiaro che cercheremo di salvare il lavoro a tutti ma molti dovranno tornare a fare gli autisti o i controllori. Non è sostenibile che un lavoratore su due svolga lavori d'ufficio. Con i sindacati e grazie all'impegno del consigliere Cascone abbiamo condiviso un percorso responsabile».
L'acquisizione delle linee ex Ctp può costituire il primo tassello per la costituzione della holding unica dei trasporti in Campania, più volte evocata da De Luca?
«Com'è noto il progetto è fare della attuale Eav la capogruppo di tre entità legali: una per infrastruttura ferroviaria (modello RFI), una per il servizio ferroviario/metropolitana (modello Trenitalia) ed una per la gomma attraverso AIR Campania. Il tutto dovrà avere una seria compatibilità finanziaria. Covid e guerra hanno rallentato il processo ma stiamo lavorando con la Regione per la sua realizzazione».
Quali sono le prospettive del trasporto pubblico in Campania?
«Dobbiamo stare molto attenti. Tra il Covid, che ha ridotto i ricavi da traffico del 50 per cento, e guerra in Ucraina, che ha comportato un aumento del costo dell'energia del 100 per cento e del carburante del 30 per cento, siamo in una tempesta perfetta per le aziende di trasporto. Servono interventi nazionali, che purtroppo tardano ad arrivare. Abbiamo grandi risorse per gli investimenti mentre sono scarse quelle per la gestione ordinaria. In questo momento serve grande responsabilità da parte di tutti, la gran parte dei sindacati e dei dipendenti ne è consapevole; qualche furbetto resiste ma verrà persuaso. Il percorso è complesso, non impossibile. A breve, poi, ripartiranno le gare e il quadro si chiarirà definitivamente, credo nel giro di due anni. Oggi il quadro è cambiato: bus e treni nuovi sono arrivati o sono stati ordinati e arriveranno. Decine di cantieri sono aperti: la prospettiva di un cambiamento radicale c'è».