Curva della morte in via Petrarca a Napoli, ​la proposta: telecamere e autovelox

Curva della morte in via Petrarca a Napoli, la proposta: telecamere e autovelox
di Paolo Barbuto
Domenica 19 Luglio 2020, 10:17 - Ultimo agg. 10:18
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Pochi minuti dopo l'incidente di via Petrarca era già partita la proposta a Prefetto, rappresentanti delle forze dell'ordine e Comune di Napoli: installare telecamere di controllo lungo via Petrarca per il controllo del limite di velocità e la possibilità di far scattare automaticamente la multa in caso di superamento.
La proposta l'ha fatta Francesco de Giovanni, il presidente della municipalità Chiaia, che comprende via Petrarca, guardando negli occhi gli interlocutori.

Proprio nel momento in cui si verificava il drammatico incidente, infatti, era in corso un comitato per l'ordine pubblico dedicato alla prima municipalità, così la questione è stata affrontata in tempo reale e ciascuno ha potuto dire la sua; una delle soluzioni più facilmente percorribili è proprio quella della telecamera: «Già domani scriverò una prima lettera ufficiale dopo aver condiviso dal vivo quest'idea - spiega de Giovanni - ma sto anche andando avanti nella ricerca di altri possibili suggerimenti da condividere con l'amministrazione, perché via Petrarca è un asse stradale sul quale la municipalità non può intervenire, spetta a Palazzo San Giacomo».
Al tavolo dell'incontro c'era anche l'assessore alla viabilità, Alessandra Clemente, la quale si è presa del tempo per riflettere sulla vicenda e non ha ancora espresso la sua idea.
 

 

Già dopo i tragici incidenti del passato, su tutti quello di nove anni fa dove persero la vita tre giovani napoletani, si erano cercate soluzioni al problema della velocità. I tecnici hanno spiegato che realizzare dossi sarebbe stato controproducente perché, affrontati ad alta velocità, avrebbero fatto letteralmente decollare le auto, poco utili anche i rallentatori perché in condizioni particolari fanno perdere aderenza con l'asfalto. L'ipotesi dell'autovelox fisso, collegato al sistema di contravvenzioni automatiche della polizia municipale, però, non era mai venuto fuori. Si tratta, comunque, solo di un palliativo, perché un'auto in velocità non verrebbe bloccata dalla telecamera: occorrerebbero soluzioni di protezione alla caduta.

Impossibile prevedere modifiche al fragile parapetto che risulterebbero invasive e andrebbero a scontrarsi con le richieste paesaggistiche, assurdo prevedere un guardrail di tipo autostradale che devasterebbe la strada, sul tavolo però ci sono due soluzioni alternative. La prima è stata suggerita al presidente della municipalità da un pool di ingegneri: «Si potrebbe rinforzare l'attuale parapetto facendolo attraversare da un cavo d'acciaio che risulterebbe invisibile, evitando problemi con la Sovrintendenza, ma al contempo renderebbe quell'inferriata molto più resistente agli impatti». Si tratta di un'ipotesi affascinante e anche di non difficile realizzazione. I cavi d'acciaio potrebbero essere incorporati nel mancorrente e risultare realmente invisibili, si tratterebbe solo di creare, a distanze fisse, dei punti d'aggancio per rendere realmente forti quei cavi.
 

C'è, poi, una questione legata ai paletti di ferro che sono posizionati lungo tutta la strada e servono ad evitare il parcheggio selvaggio. Secondo la polizia municipale non hanno utilità per evitare impatti in velocità, sono troppo fragili, così il fatto che proprio nel punto dell'incidente di venerdì mancassero tre paletti che hanno consentito all'auto di salire agevolmente su marciapiede non avrebbe avuto conseguenze sulla vicenda.
La nuova proposta, però, prevede di rinforzare quei paletti, renderli capaci di assorbire urti violenti in modo da evitare alle auto di finire fuori strada. Anche questa proposta è sul tavolo dell'assessore Clemente che prenderà presto una decisione.
 

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