«Piscina per pochi e turni in palestra», le rigide regole anti-contagio del Cus Napoli

«Piscina per pochi e turni in palestra», le rigide regole anti-contagio del Cus Napoli
di Angelo Rossi
Lunedì 1 Giugno 2020, 09:53
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I numeri non potevano essere quelli di due mesi fa ma qualcosa di incoraggiante si muove. Viaggio tra gli 80mila metri quadrati del Centro universitario sportivo, la cittadella vanto dell'impiantistica sportiva napoletana. Seimila soci che si dividono tra piscina, campo di atletica, tennis, calcetto, pilates, basket, pallavolo, ginnastica, arti marziali, palestra ma che in tempi di virus devono sottostare a rigide restrizioni. Il Cus ha spalancato i cancelli una settimana fa, la piscina ha ritardato di qualche giorno. «Lunedì scorso abbiamo contato un centinaio di ingressi, che poi sono quasi raddoppiati nei giorni successivi» spiega Maurizio Pupo, segretario generale del centro universitario.

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DANNO DI 300MILA EURO
Se oggi il Cus ha mantenuto alti i livelli di funzionalità è perché durante il lockdown il primo comandamento è stato quello di andare oltre l'emergenza, nonostante i 28 dipendenti in cassa integrazione e i circa 80 collaboratori costretti a casa. Il danno per mancati incassi dovuti alla chiusura è quantificabile in circa 300mila euro, eppure il presidente Elio Cosentino ha impartito direttive precise: investire subito anziché ingrossare le fila dell'assistenzialismo, visto che i bonus previsti per le piccole imprese non servono nemmeno a pagare le utenze.
Il primo passo è stato quello del controllo sanitario: corridoi, spogliatoi e percorsi sanificati e separati in fase di ingresso e di uscita, con check della temperatura e modulo da riempire nella reception di accoglienza. In palestra le regole sono rigide e vengono rispettate: pulizia degli attrezzi dopo ogni uso, tapis-roulant e bike funzionano in maniera alternativa, per uno che va c'è quello di lato che deve restare fermo per garantire la distanza di sicurezza. Le aree dove utilizzare i pesi non possono essere occupate da tutti, bisogna seguire la turnazione tra i presenti e lo stesso discorso vale per la ginnastica. Spogliatoi operativi in parte: vietate le docce, vi si accede soltanto per cambiarsi gli indumenti.

PISCINA PER POCHI
Regole più restrittive per l'utilizzo della piscina. Il protocollo diramato dalla Federnuoto parla di distanza da rispettare di almeno sette metri e obbligo di saponarsi prima di entrare in acqua: le corsie sono otto, un nuotatore per ciascuna di esse, quindi in vasca sono ammesse otto persone ogni cinquanta minuti e si prenota in anticipo il proprio turno, online o in segreteria. Riprendono le lezioni di judo e yoga, solo esercizi atletici e all'aperto, escluso il contatto fisico. Al Cus immaginavano di riaprire a settembre, la decisione di riconsegnare una settimana fa la cittadella ai napoletani però non ha colto di sorpresa i dirigenti. Precisa il segretario generale Maurizio Pupo: «La manutenzione non si è mai fermata, quindi la riapertura degli sport individuali all'aperto non ci ha spiazzato perché siamo avvantaggiati dagli spazi enormi che disponiamo, l'ideale per agevolare grandi distanze. Abbiamo inserito obblighi rigidi: accesso solo per gli over 14, zero assembramenti e chi possiede l'abbonamento per praticare più sport, deve optare per una sola disciplina. Il nostro nuovo slogan è: vieni, fai sport e vai via».
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