Gigi D'Alessio nel vortice dei debiti: «Io, Cottone e la Lambretta»

Gigi D'Alessio nel vortice dei debiti: «Io, Cottone e la Lambretta»
di Valentino Di Giacomo
Sabato 3 Settembre 2016, 10:34
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Nel suo «cammino dell'età» Gigi D'Alessio mai avrebbe pensato di ritrovarsi sommerso dai debiti. Non si tratta di 25 milioni di euro come si è scritto negli ultimi giorni fanno sapere dal suo entourage ma di una cifra considerevolmente inferiore. In ogni caso il cantante partenopeo, nonostante gli oltre venti milioni di dischi venduti in carriera, vive ora una turbolenta situazione economica a causa di alcuni investimenti sbagliati. Un crack finanziario cominciato con l'idea di riportare in commercio gli scooter della Lambretta, un affare che gli era stato proposto dall'ex marito di Valeria Marini, Giovanni Cottone. Un'amicizia di ferro, almeno fino a qualche anno fa, quella tra Gigi e l'imprenditore di origini palermitane, che si era rinsaldata nell'idea di dare vita nel 2010 a due società che dovevano produrre gli scooter: La Lambretta Motolife e la Gi&Gi Technology di cui D'Alessio acquisì le quote di minoranza. Ma il sogno di rimettere in commercio lo storico marchio a due ruote si infrange quando una sentenza del tribunale di Milano, nel 2013, ha impedito alle aziende di Cottone e D'Alessio l'utilizzo del marchio Lambretta che è rimasto di proprietà di una società indiana. Una sentenza che ha fatto naufragare il business e da cui sono partiti i guai economici per il cantante partenopeo.

Le società dell'imprenditore e dell'artista erano infatti esposte con la Banca di Legnano per debiti che nel 2012 ammontavano a circa 8 milioni di euro, un debito che ha costretto D'Alessio a concordare con la banca un piano di rientro. Della vicenda si era interessata anche la Banca d'Italia perché secondo gli ispettori di Palazzo Koch si trattava di crediti a rischio per l'istituto lombardo.

Per Gigi, l'idea di lanciarsi nel business dei motori non doveva essere soltanto un affare. Il progetto che il cantante aveva in mente era anche di carattere sociale, voleva dare lavoro ai tanti disoccupati campani riportando in Italia dal Taiwan la produzione degli scooter. Secondo le stime del cantante si trattava di occupare negli stabilimenti circa tremila operai e per questo D'Alessio aveva in mente di acquisire dalla Fiat i capannoni dell'Irisbus di Avellino. Insomma Gigi si è fidato dell'amico, ma Cottone nel proporgli l'affare gli avrebbe nascosto che il marchio Lambretta era già stato venduto dagli indiani a una società olandese con la quale l'azienda del manager siciliano era in causa.
Ma quello della Lambretta non è stato l'unico affare tra D'Alessio e Cottone. Nel 2009, Gigi produce l'album «6 come sei» e anche qui, probabilmente, ci rimette tanti soldi. La vendita dell'Ep era abbinata a quella di un decoder per il digitale terrestre o di un Mp4, entrambi di marca «Akai», società di proprietà di Cottone. Un tipo di packaging che, tra l'altro, secondo i regolamenti della Fimi non consente neppure al cantante di avere diritto ai dischi d'oro o di platino. Di quell'album ben 150mila copie sono finite all'asta oppure al macero. Il tour di D'Alessio, quell'anno, aveva come madrina proprio la ex compagna di Cottone, Valeria Marini, che sfilava sul palco con gli immancabili scooter della Lambretta.

Un personaggio particolare, Cottone, coinvolto a Bergamo anche in un'inchiesta che ha portato alla rimozione del questore Finolli, suo amico di vecchia data. Il finanziere palermitano, nell'estate del 2014, era diventato procacciatore d'affari per la Maxwork, una società bergamasca di lavoro interinale finita in un'inchiesta per una presunta maxi-evasione contributiva. Secondo quanto ricostruito dai pm Maria Cristina Rota e Fabio Pelosi, nell'autunno scorso, l'allora questore Finolli aveva partecipato a un pranzo con il direttore dell'Inps di Bergamo Angelo D'Ambrosio e con l'amico di vecchia data Cottone che chiedeva una dilazione dei pagamenti. Un pranzo che a Finolli è costato il posto da questore.

E se gli amici di Cottone, come dimostra pure la vicenda di D'Alessio, finiscono spesso nei guai, non va certamente meglio in amore. Nel maggio del 2013 l'imprenditore sposa la showgirl Valeria Marini. Un matrimonio da «reality» al quale Gigi D'Alessio ha fatto da testimone. Nozze poi annullate dalla Sacra Rota perché Cottone aveva omesso di dire alla soubrette di essersi già sposato in chiesa con la precedente moglie. A Valeria è accaduto proprio ciò che vaticinava D'Alessio alla sua musa di sempre, Annarè, in una canzone cult degli anni 90: «Anna, si o vero te spuse int a chiesa fai scemo a Gesù». E dall'entourage del cantante trapela che è proprio così si sente Gigi, uno che si è fatto infinocchiare. Un paradosso per chi come D'Alessio ha costruito una carriera proprio sull'immagine del «self made man» anche negli affari.
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