Dad, ad Acerra c'è la tassa sulla didattica a distanza: password perduta? 5 euro per la nuova

Dad, ad Acerra c'è la tassa sulla didattica a distanza: password perduta? 5 euro per la nuova
di Ettore Mautone
Martedì 11 Gennaio 2022, 08:00 - Ultimo agg. 12 Gennaio, 08:06
3 Minuti di Lettura

La sospensiva del Tar - all'ordinanza della Regione Campania con cui il presidente De Luca disponeva il passaggio alla Dad nelle scuole dell'infanzia, primarie e medie - potrebbe salvare oltre che la didattica in presenza anche il portafogli di alcune famiglie. In particolare quelle che hanno i propri figli iscritti alle classi dell'infanzia e della primaria presso il secondo Circolo didattico Don Peppe Diana di Acerra. L'Istituto, in una nota redatta l'8 gennaio, indirizzata ai genitori, ai docenti e al personale tecnico, nonché ai responsabili del sito web, nell'annunciare l'avvio della didattica a distanza che si sarebbe dovuta protrarre fino al 29 gennaio, avverte i genitori di custodire con molta cura la password di accesso per le lezioni on-line. Il suo smarrimento, infatti, per la rigenerazione, sarebbe costato l'intervento della segreteria. In soldoni 5 euro sonanti per volta. Eppure i moderni sistemi informatici si affidano in questi casi a strutture automatiche, un processo attuato in due passaggi ma solo per motivi di sicurezza e comunque senza l'intervento umano proprio per evitare ogni accesso fraudolento. 

Video

Al circolo didattico don Diana, invece, per gli incontri previsti dall'Istituto è stata stranamente adottata la modalità manuale. «Per effettuare le videolezioni - si legge nella nota - i coordinatori di classe ne hanno creato una virtuale con Google classroom, in cui sono stati inseriti i docenti e gli alunni. Per accedere alla propria classe virtuale ad ogni alunno è stata assegnata una casella di posta gmail con un indirizzo; inoltre è stata fornita una password iniziale da modificare al primo accesso come indicato dal sistema». Da qui l'invito ai genitori a custodire la chiave virtuale generata in quanto la sua sostituzione, evidentemente non automatica, avrebbe appunto richiesto l'intervento di un addetto della segreteria e quindi l'aggravio economico. Un'incombenza e un'operazione che sembrerebbe comunque scontata, viene invece gravata di un inedito accollo di costo alle famiglie. Una circostanza che la dice lunga su quanto le scuole non siano ancora preparate alla necessaria flessibilità per modulare con diversi sistemi di erogazione le lezioni scolastiche. La didattica a distanza è senza dubbio una novità nel nostro Paese. Deprecabile quanto si vuole, soprattutto per i più giovani che nella rinuncia al contatto sociale diretto con i pari età trovano una forte limitazione alla loro crescita, privata di un prezioso spazio e un tempo condivisi in presenza. Ma in una vita che da due anni a questa parte è segnata da una pandemia epocale la facilitazione, la flessibilità per genitori e famiglie, dovrebbe essere la parola d'ordine. Cinque euro per una password smarrita sembrano davvero un'inedita e odiosa tassa sulla Dad, che se applicata aggiungerebbe frustrazione a difficoltà che nelle famiglie in questo periodo di certo non mancano e su tutti i fronti. Se come ha detto in un post Pina Tommasielli, medico di famiglia e componente dell'unità di crisi regionale, «il diritto alla salute si pratica e non si predica» invitando la Struttura commissariale guidata a Roma dal generale Figliuolo ad inviare ad horas i kit di terza generazione per i tamponi rapidi, da rendere gratuiti in quanto molti camici bianchi hanno notizia di «anziani che non mangiano per pagare i tamponi in farmacia e persone che stanno andando al monte di pietà pur di pagare farmacie e laboratori», invocando insomma «tamponi gratuiti per tutti», bisognerà che anche le scuole si adeguino, per fornire password senza costi. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA