«Prigionieri di cantieri e degrado», a Napoli l'ira dei residenti dell'Anticaglia

«Prigionieri di cantieri e degrado», a Napoli l'ira dei residenti dell'Anticaglia
di Antonio Folle
Giovedì 2 Maggio 2019, 18:20
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L'ennesimo appello lanciato da residenti e commercianti del centro antico della città assume via via i contorni della vera e propria rivolta. Da ormai diversi mesi i cittadini che vivono e lavorano nelle antiche strade tracciate dai romani sono sul piede di guerra per denunciare una situazione che ha del paradossale. Mentre la città viene presa d'assalto da fiumane umane di turisti, infatti, proprio le zone più "battute" dai grandi flussi turistici giacciono in condizioni di degrado. Ad alzare la voce, stavolta, i cittadini che vivono nel Decumano Superiore e che hanno puntato il dito contro Comune di Napoli e Sovrintendenza per le attuali condizioni di degrado. 
 

«Siamo prigioneri dei cantieri Unesco che vengono aperti e non si sa quando vengono chiusi - tuonano i cittadini - del degrado galoppante e delle inefficienze di chi gestisce i lavori stradali. Ormai la situazione sta diventando insostenibile e siamo stufi delle promesse di riqualificazione che si perdono continuamente nel vuoto. Le persone anziane hanno enormi difficoltà a camminare in questa zona a causa delle cattive condizioni della strada e dei cantieri che restringono le carreggiate. Sovrintendenza e Comune - proseguono gli esasperati residenti - sanno bene che sotto il basolato ci sono reperti antichi. Come si può pensare di intrappolare i cittadini e i negozi tra le transenne?»

Via San Giuseppe dei Ruffi, Largo Proprio d'Avellino, proseguendo poi per via dell'Anticaglia, via Pisanelli e vico Purgatorio ad Arco. Questo il percorso del degrado che si ritrovano ad affrontare i napoletani e i tantissimi turisti che ogni giorno affollano le vie e le viuzze del Decumano. A Largo Proprio d'Avellino i lavori per il ripristino di un condotto fognario si sono trasformati in una vera e propria discarica di rifiuti. I basoli divelti dagli operai per raggiungere le tubature da riparare giacciono da mesi abbandonati al lato delle transenne mentre il grande cantiere che era già presente nella piazzetta che conduce al cuore pulsante della Napoli Greco-Romana è anch'esso fermo da diversi mesi. 

In vico Purgatorio ad Arco, denunciano ancora i cittadini, a causa delle precarie condizioni di stabilità di un palazzo abitato da una decina di famiglie, sono state installati negli scorsi mesi degli ingombranti paletti che - almeno in teoria - dovrebbero sostenere l'edificio. Una situazione, quella del vicoletto dove sono presenti anche alcuni bed and breakfast molto frequentati da visitatori stranieri, che ricorda molto da vicino il dramma vissuto dagli abitanti del complesso degli Incurabili. 

«Noi non chiediamo la luna alle istituzioni - dichiara il portavoce dell'associazione "No Comment" Antonio Alfano - ma chiediamo condizioni minime di vivibilità nel nostro centro storico. Napoletani e turisti sono costretti a fare lo slalom tra i cantieri abbandonati, con il rischio di essere investiti dalle auto o dagli scooter in transito. Bisogna garantire la sicurezza di chi abita il centro storico o lo frequenta per turismo. Da diversi giorni l'illuminazione pubblica notturna non è garantita in diverse strade di questa zona - prosegue Alfano - nonostante le tante segnalazioni effettuate. Questo mette a serio rischio l'incolumità dei cittadini che rischiano di ferirsi sui basoli sconnessi o, peggio, di essere rapinati nei vicoletti bui». 
 
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