Degrado a Napoli, via Cupa del cane tra allagamenti, fango e detriti: «Fogne ostruite, esondano di continuano»

Degrado a Napoli, via Cupa del cane tra allagamenti, fango e detriti: «Fogne ostruite, esondano di continuano»
di Oscar De Simone
Domenica 23 Agosto 2020, 17:00
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Fiumi di fango e detriti con montagne di rifiuti che scendono a valle ed occupano la strada. Un tappeto di melma che – soprattutto negli ultimi mesi – ha bloccato definitivamente il passaggio delle acque piovane, rendendo la carreggiata insicura per il passaggio delle auto. Questo è lo scenario di degrado e abbandono di via Cupa del Cane che passa attraverso il territorio dell'VIII Municipalità di Napoli e il comune di Marano. Un percorso pieno di ostacoli e pericoli per i cittadini della zona che nelle giornate di pioggia, vivono un incubo legato agli allagamenti causati dall'ostruzione dei canali di scolo. 

«Il condotto per le acque reflue – spiega il residente Michele Corvisiero – esonda di continuo e non è raro trovarsi nel bel mezzo di una tempesta di fango. Inoltre i guardrail di legno, installati dodici anni fa, sono quasi del tutto saltati e marciti per l'incuria e i danni del tempo. Qualsiasi auto o scooter può rischiare grosso se capitasse un incidente ai margini della strada». 
 


Un vero dramma insomma che coinvolge tutto il percorso e che ha portato i residenti dei due comuni, ad unirsi per protestare contro questo scempio.

«Da tempo – afferma il vicepresidente dell'VIII Municipalità Salvatore Passaro – riceviamo lamentele e richieste d'intervento, perchè i problemi sono molteplici. C'è anche l'emergenza che riguarda gli sversamenti abusivi lungo tutto il ciglio della strada. Un allarme senza precedenti che “abbraccia” tutto il percorso che conduce alla discarica di Chiaiano e su cui, ancora adesso, non possiamo intervenire. Nessuno sa a chi competa la manutenzione ordinarie e straordinaria ed anche per questo la situazione precipita di giorno in giorno. Così non possiamo andare avanti e continuiamo ad attendere chiarimenti, perchè riteniamo in pericolo decine di famiglie sia nella zona di Napoli che in quella di Marano». 

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