Napoli, degrado e rifiuti alle Torri Aragonesi: «Volontari pronti a fare pulizia»

Napoli, degrado e rifiuti alle Torri Aragonesi: «Volontari pronti a fare pulizia»
di Melina Chiapparino
Giovedì 9 Luglio 2020, 15:56
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«E’ un’emergenza sanitaria che diventa ogni giorno più grave nell’indifferenza delle istituzioni». Non si tratta della prima segnalazione che i cittadini dei quartieri a ridosso di via Marina e via Vespucci fanno ma stavolta, il degrado e la quantità di immondizia che circonda l’area delle torri Aragonesi, li ha spinti a lanciare una proposta. «Dopo il lockdown sono aumentati i cumuli di immondizia nella discarica a cielo aperto all’interno dei cortili che circondano la Torre Spinelli e la Torre Brava» spiegano Antonio Buonocore e Rosario Masullo, promotori del movimento “Stella- Case Nuove” che ha chiamato a raccolta i destinatari del reddito di cittadinanza per formare un gruppo di volontari addetti alle pulizie.

«Siamo estremamente preoccupati perché non si tratta solo di decoro e di rispetto per le aree pubbliche e i monumenti del patrimonio Unesco che vengono invasi da rifiuti di ogni specie e oggetti ingombranti – aggiungono dal movimento- ma è in corso un vero e proprio rischio sanitario, che include invasioni di topi e blatte e la mancanza di pulizie e sanificazioni da mesi». L’allarme lanciato dai cittadini e reso ancora più grave dalla presenza incustodita dei massi che compongono una delle torri, ancora ingabbiata per il restyling, è accompagnato da una proposta.

«Abbiamo a disposizione un gruppo di cittadini del quartiere che in forma volontaria sono pronti a pulire l’area senza gravare sulle casse dell’amministrazione comunale, totalmente assente- incalzano Buonocore e Masullo- sono residenti della zona che non hanno un lavoro e percepiscono il reddito di cittadinanza, per cui impiegarli per il bene pubblico significherebbe anche integrarli socialmente». Negli ultimi giorni ci sono stati alcuni tentativi per effettuare la pulizia di alcune aree particolarmente sporche ma «è necessario far rete con l’assessorato all’Ambiente, almeno per lo smaltimento del materiale che potremmo prelevare, per questo lanciamo l’appello al Comune di Napoli prima di affogare nell’immondizia».

 

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