Delitto Fragliasso, lo sfogo del figlio: «Ci hanno privato anche della casa»

Delitto Fragliasso, lo sfogo del figlio: «Ci hanno privato anche della casa»
di Viviana Lanza
Lunedì 24 Giugno 2019, 12:00
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Dopo gli arresti delle scorse settimane il caso di Stefanina Fragliasso, la 76enne imbavagliata e uccisa in casa, continua a essere al centro delle indagini di Procura e carabinieri. Il delitto fu tanto efferato che lo choc è ancora vivo nella memoria di chi abita nel quartiere Gianturco, dove la mattina del 25 marzo scorso avvenne il massacro. È ancora sotto sequestro la casa dove la donna viveva con il marito e dove venne trovata senza vita in condizioni terribili, distesa sul letto matrimoniale con le gambe, le braccia e persino il viso avvolti con nastro da imballaggio. Molto probabilmente la donna morì per asfissia. Indagini in corso, si diceva, e quale che sia lo scenario che emergerà dalle inchiesta sull'omicidio (si sospetta un delitto a scopo di rapina) resta grande il dramma della famiglia Fragliasso.
 
«La vita ti presenta degli episodi inaspettati. Li hai visti in qualche film e pensi che mai e poi mai possano accadere a te. E invece...». Lino Russo affida a una lettera il dolore per l'omicidio della madre e la speranza che sia fatta piena chiarezza sulle circostanze del delitto. Lino è uno dei quattro figli di Stefania Fragliasso. Scrive a nome anche dei fratelli e non si dà pace: «Quanta cattiveria usata su mia madre, legata e imbavagliata come non ho mai visto. Come si fa? Come si può legare una donna anziana, mamma, moglie, nonna, con le fascette di plastica prima e con una quantità esagerata di nastro adesivo largo e scuro? Aveva le caviglie legate, fino alle gambe e anche le braccia, la bocca, gli occhi. Una scena indimenticabile, incredibile».

Per esigenze investigative l'appartamento al terzo piano del civico 176 di via Santa Lucia ai Filippini è ancora chiuso e a disposizione degli inquirenti. «Chi ha ucciso mia mamma ha anche ucciso moralmente mio padre che ha perso la moglie, compagna di una vita, e ha perso momentaneamente la sua casa dice Lino Russo sottolineando le difficoltà del padre costretto a fare la spola tra le case dei figli che ogni settimana si alternano nel dargli ospitalità. «Mio padre sta morendo giorno dopo giorno perché non si può subire tutto questo continuo martirio». «E hanno ucciso in un certo senso anche la tanta brava gente che abita nel parco, persone che in attimo hanno perso oltre all'amica di una vita intera anche la serenità, la tranquillità, la sicurezza» racconta nella lettera Lino Russo descrivendo la diffusa sensazione di paura e sgomento.

I familiari di Stefanina Fragliasso si augurano che al più presto le indagini arrivino a stringere il cerchio attorno a tutti i responsabili dell'omicidio. Un mese fa furono arrestati una donna napoletana di 44 anni e un rumeno di 37 anni (lei avrebbe convinto Stefanina ad aprire la porta e lui si sarebbe occupato del bottino) e nei giorni scorsi è stato arrestato un giovane napoletano accusato di aver fatto da basista. Forse nella banda c'era qualcun altro, le indagini lo stanno verificando. Quel che è emerso intanto è che il colpo non fu tentato a caso, ma studiato a tavolino. Anche il figlio della Fragliasso sembra avere questo sospetto. «Era tutto a soqquadro. Evidentemente agli assassini era stata data un'informazione errata, perché mia mamma aveva in casa dei soldi ma erano i suoi risparmi, qualche migliaio di euro al massimo» dice Lino Russo esprimendo soddisfazione per gli arresti dei primi sospettati e confidando nel lavoro di magistratura e investigatori.

Dalle indagini è emerso che Stefanina Fragliasso avrebbe prestato piccole somme di denaro ad alcuni amici e conoscenti e si cerca di capire se questa circostanza possa essere in qualche modo collegata all'omicidio. Si procede per il reato di omicidio a scopo di rapina. Secondo la ricostruzione investigativa i banditi cercavano una cassaforte che in casa non c'era, e credevano di trovare forse qualcosa di più dei risparmi dell'anziana signora.
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