Delitto Nicholas nel Napoletano,
chiesti 50 anni per la vendetta

Delitto Nicholas nel Napoletano, chiesti 50 anni per la vendetta
di Dario Sautto
Giovedì 27 Maggio 2021, 08:44
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Dopo il raid di fuoco e gli striscioni, partono i processi e arrivano le richieste di condanna per i cugini di Nicholas Di Martino, il 17enne accoltellato a morte un anno fa. Due processi separati, per la notte di follia del 25 maggio dello scorso anno che ha sconvolto Gragnano, che si sono tenuti entrambi ieri mattina. Per l'omicidio del 17enne, figlio di Maria Carfora, la sorella dell'ergastolano Nicola «'o fuoco», in Corte d'Assise si è celebrata un'udienza per la nomina di un consulente che trascriverà le conversazioni intercettate. Imputati per omicidio di camorra ci sono Maurizio Apicella e Ciro Di Lauro, 19 e 21 anni appena: i due giovanissimi rischiano l'ergastolo per aver accoltellato a morte Nicholas durante una lite che, secondo l'Antimafia, è maturata nell'ambito della spartizione delle piazze di spaccio di droga tra rampolli di camorra. I due rispondono anche del tentato omicidio di Carlo Langellotti, il 31enne pusher, cugino della vittima, a sua volta accoltellato più volte all'addome ma salvatosi per miracolo. Tra un mese e mezzo si torna in aula con i primi testimoni dell'accusa.


LE RICHIESTE
Gli altri cugini, invece, sono a processo per un altro tentato omicidio, che doveva essere la vendetta organizzata in ospedale, al capezzale di Nicholas. Ieri, con la scelta del rito abbreviato, il pm Giuseppe Cimmarotta ha già chiesto la condanna per i quattro uomini a cinquant'anni totali di carcere. Tredici anni per Antonio Carfora, primogenito di Nicola, che avrebbe materialmente premuto il grilletto contro Antonio Pio Pennino, 20enne gragnanese legato agli Apicella. Un anno in meno per il calciatore Giovanni Carfora, anche lui figlio del killer che sta scontando l'ergastolo per aver ammazzato l'imprenditore caseario Michele Cavaliere, che si era ribellato al pizzo. Stessa pena è stata richiesta anche per gli altri amici e parenti dei Carfora, Raffaele Iovine e Giovanni Amendola. Tutti hanno coperto un quinto uomo, in auto, mai identificato, che partecipò al raid di via Pasquale Nastro, andato in scena alle 5 del mattino, due ore dopo l'omicidio di Nicholas che si era verificato sempre a Gragnano, ma in via Vittorio Veneto. A luglio discuteranno i difensori degli imputati (gli avvocati Antonio de Martino e Alfonso Piscino).


L'ALTRO AGGUATO
Meno di un anno dopo, a Gragnano la scia di sangue tra giovanissimi non si è ancora interrotta.

Ieri mattina, i carabinieri hanno chiuso il cerchio arrestando il quarto responsabile del tentato omicidio del 15enne G.I., accoltellato al torace e alla schiena durante una lite avvenuta in via Bagnuoli nel pomeriggio dello scorso 3 maggio. I carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia e della stazione di Gragnano hanno arrestato ieri anche G.S., 16 anni appena compiuti, accusato di aver preso parte all'aggressione del 15enne, colpendolo con calci e pugni mentre era già a terra ferito dalle coltellate. A chiusura della parte di indagini coordinata dalla Procura per i Minorenni, il gip ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare in comunità per il 16enne, arrestato ieri mattina. È nel carcere minorile, invece, l'accoltellatore materiale R.M., 15 anni, così come sono in cella i due maggiorenni Giovanni Sanzone e Antonio Pio Calorico: tutti hanno già confessato.

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