Dema Somma Vesuviana, fumata grigia: tagli sospesi in attesa di un nuovo piano

Dema Somma Vesuviana, fumata grigia: tagli sospesi in attesa di un nuovo piano
di Valerio Iuliano
Giovedì 13 Ottobre 2022, 11:00
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Un nuovo piano industriale entro la fine del 2022. Dema rilancia, ma restano sul tappeto molti punti interrogativi sul prosieguo delle attività nello stabilimento di Somma Vesuviana. Il Fondo Cairn Capital che detiene la maggioranza del pacchetto azionario si dichiara disponibile a supportare il piano di rilancio. Ma tutto si deciderà nelle prossime settimane. I sindacati avevano ribadito nei giorni scorsi le loro preoccupazioni per il futuro dei 350 lavoratori del sito vesuviano, che ieri hanno manifestato per tutta la giornata dinanzi alla sede del Mise, insieme con gli altri operai degli stabilimenti di Paolisi e Brindisi. Il tavolo di crisi convocato dal ministero, con l'incontro con la direzione aziendale del Gruppo Dema, ha dato esiti contrastanti. Ma il risultato finale lascia intravedere uno spiraglio per i lavoratori. 

Nella prima parte dell'incontro non sono state fugate le perplessità manifestate dalle parti sociali nei giorni scorsi, dopo la decisione dell'azienda di procedere con il deposito presso il Tribunale di Napoli del concordato preventivo in continuità.

Una scelta che, secondo i sindacati, potrebbe preludere a nuovi sacrifici per i lavoratori. Nel corso del vertice, gli esponenti del gruppo Dema hanno confermato che sta per essere presentato un nuovo piano industriale, con l'obiettivo di proseguire l'attività. Ma le prospettive per i lavoratori non sembravano particolarmente rosee perché i vertici di Dema hanno ribadito di non poter più sostenere il costo del lavoro. Una presa di posizione che, secondo i sindacati, potrebbe determinare tagli occupazionali, mentre qualcuno in serata paventava addirittura la chiusura di uno dei tre stabilimenti. L'auspicio delle organizzazioni sindacali era che il nuovo amministratore delegato potesse «smentire ogni possibilità di tagli occupazionali». Ma solo dopo una pausa richiesta dall'azienda, in tarda serata la situazione è cambiata. Le parti hanno trovato una prima intesa. 

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«Non potremmo accettare - spiega Biagio Trapani segretario della Fim Cisl di Napoli- un piano industriale che sia basato solo su indici finanziari e di bilancio, indici che indirizzano le scelte verso tagli indirizzati al costo del personale e alla riduzione della capacità produttiva. Il Fondo è disponibile a supportare finanziariamente un piano di rilancio del Gruppo Dema che sia valutato sostenibile dagli organi deliberanti del Fondo stesso». L'azienda si è impegnata a non effettuare tagli del personale «fino alla convocazione del prossimo incontro presso il Mise entro la metà di novembre». La Fiom Cgil manifesta forti perplessità: «Non vediamo discontinuità con il passato tranne per il fatto che c'è il Fondo, ma senza sapere quanti soldi ha intenzione di mettere in campo. E non vedere una discontinuità, né prospettive, significa che non ci sono le condizioni per credere che stia cambiando il percorso, l'unica cosa chiara è che si vogliono ridurre le perdite tagliando sui lavoratori», spiega Claudio Gonzato, coordinatore del gruppo Dema per la Fiom-Cgil. I lavoratori, in sciopero da lunedì, oggi si riuniscono in assemblea per valutare se tornare in fabbrica. 

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