Anche i professori hanno appoggiato quell’approccio così originale, venuto fuori dalla commistione tra la saggezza di una nonna e i post goliardici pubblicati su un social network: «Solo il prof di matematica all’inizio ha storto un po’ il naso, perché lui è del nord e non capiva lo spirito della mia proposta. Ma dopo essersi confrontato con gli altri docenti ha dato anche lui il suo assenso».
Così Raffaella ha realizzato un’immagine della sua mappa concettuale e, dopo aver discusso la tesina davanti alla commissione d’esame (proprio oggi ha saputo di essersi diplomata con 100), l’ha inviata ai gestori della pagina. «Quando abbiamo visto quella mappa siamo rimasti a fissarla increduli per un bel po’ e poi abbiamo riso tanto. La trovavamo folle e geniale al tempo stesso e non potevamo fare a meno di condividerla con il nostro pubblico – raccontano Enzo, Giuseppe, Valerio, Pasquale, Luigi, Salvatore, Davide e Ilario, otto ragazzi tra i 27 e i 37 anni, residenti tra la provincia a nord di Napoli e quella a sud di Caserta –. La nostra pagina è figlia di un pomeriggio di due anni fa trascorso al parco Virgiliano, quando tra una birra ghiacciata e una patatina impregnata (‘nzevata) d’olio, ci siamo accorti che stavamo ripetendo a raffica quelle che sarebbero poi diventate le “Parlate Ignioranti”. Ma quello è stato solamente il momento in cui si è accesa la lampadina. In realtà siamo figli di tutte quelle espressioni che sono divenute col tempo parte integrante del nostro parlare quotidiano. Raccoglierle in un unico contenitore è stata una conseguenza naturale, quasi un’esigenza che abbiamo avvertito».
Un’attività che nasce come un gioco, un hobby da coltivare, ma che ha assunto connotati culturali: «Noi ci sforziamo di custodire e trasmettere il concetto di napoletanità – spiegano i ragazzi –. E la napoletanità passa necessariamente attraverso il nostro dialetto, una lingua che ci ha regalato espressioni bizzarre e a volte incomprensibili. Ecco, il nostro tentativo è quello di divertire e divertirci, ma anche quello di aprire le porte dell’”ignioranza” a chi non la conosceva o addirittura non proviene dalla nostra terra».
E ora che alcuni di questi modi di dire sono entrati addirittura in un esame di maturità, si può sancire che lo sforzo di questi ragazzi sta ricevendo la giusta ricompensa. Lo dimostra anche il clamoroso successo ottenuto dall’immagine della mappa concettuale realizzata da Raffaella e pubblicata sulla pagina, che ha registrato quasi 2mila reazioni, centinaia di condivisioni e di commenti. «Non mi aspettavo così tanti apprezzamenti – confessa la ragazza –. Mi ha fatto uno strano effetto vedere che a molte persone è piaciuto qualcosa che ho creato da sola».