Diritti, a Poggioreale la seconda unione civile tra due detenuti di 37 e 28 anni

«​Amore mio, quattro anni fa ho conosciuto una persona speciale che mi ha fatto perdere la testa»

Il carcere di Poggioreale
Il carcere di Poggioreale
di Giuliana Covella
Venerdì 10 Marzo 2023, 15:09 - Ultimo agg. 11 Marzo, 08:55
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L’amore oltre ogni pregiudizio, ogni convenzione ma soprattutto oltre ogni barriera e nell’ottica di quel percorso di rieducazione e inclusione che il carcere deve avere tra i suoi obiettivi. Simboleggia questo la seconda unione civile che si è celebrata, a un mese di distanza, all’interno della Casa Circondariale “Giuseppe Salvia” di Poggioreale.

La coppia stavolta è formata da L.F e G.G., due detenuti di 37 e 28 anni, protagonisti di una cerimonia all’insegna di grandi emozioni e tanta commozione.

L’unione della coppia infatti al cospetto del responsabile dell'ufficio di stato civile del Comune, che ha celebrato alla presenza della Direzione della struttura insieme ad alcune guardie penitenziarie che hanno preso parte all’evento, è stata accolta con gioia e forte partecipazione.

Nonostante il momento di difficoltà L. e G. hanno avuto modo di proseguire il loro percorso d’amore, seppure in un contesto insolito come quello del carcere, come confermano le promesse che i due si sono scambiati: «Amore mio, quattro anni fa ho conosciuto una persona speciale che mi ha fatto perdere la testa - sono state le parole di G. - Oggi stiamo realizzando il nostro sogno con un passo importante. Per tutta la vita avrai il mio sigillo al dito e io avrò il tuo». Una toccante dichiarazione d’amore cui hanno fatto seguito le parole del compagno: «Mica lo sapevo che mi avresti fatto luce nel buio, che i miei fantasmi li avresti stretti forte per farmi sentire meno solo - ha risposto L. - Il primo amore, mica lo sapevo che nel tuo abbraccio avrei trovato la mia ineguagliabile casa».

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Frasi che hanno fatto emozionare tutti i presenti e che invitano a riflettere anche fuori dalle mura del carcere: «È stato per me motivo di orgoglio essere parte integrante di questa cerimonia - racconta Rosa Rubino, volontaria per Antinoo Arcigay Napoli nel progetto “Al di là del muro”, frutto di un protocollo di intesa tra l’associazione e la Casa Circondariale - C'è stata la massima partecipazione della penitenziaria e tanta emozione da parte loro, ma anche di tutti gli operatori che vi hanno contribuito. Auguro a L. e G. di essere altrettanto felici fuori nel futuro, come lo sono stati oggi, facendo emozione tutti noi».

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