Discariche ai confini di Napoli, la lotta di Asìa e Municipaliltà contro gli incivili

Discariche ai confini di Napoli, la lotta di Asìa e Municipaliltà contro gli incivili
di Antonio Folle
Sabato 28 Novembre 2020, 16:16 - Ultimo agg. 18:21
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Via Cupa Arcamone, nel quartiere San Pietro a Patierno e al confine con il Comune di Casoria, è solo una delle tantissime strade che fanno da confine naturale tra il Comune di Napoli e gli altri comuni dell'hinterland. Zone poco controllate e, molto spesso, battute dagli sversatori seriali di rifiuti che approfittano degli scarsi controlli sul territorio. Qui, nonostante i continui - e costosi - interventi di pulizia da parte di Asìa, le discariche sono un problema decisamente preoccupante.

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A via Cupa Arcamone alcune maxi discariche fatte da carcasse di scooter e di auto rubate, materiali di risulta edilizi, rifiuti speciali - tra cui le famigerate e pericolosissime lastre di amianto - richiederanno ulteriori interventi di bonifica da parte dell'azienda partenopea, costretta a far fronte ad ulteriori "distrazioni" di prezioso personale da destinare ad altre emergenze.

Non è un mistero, infatti, che l'azienda incaricata della raccolta dei rifiuti dal Comune di Napoli, abbia personale e mezzi estremamente sottodimensionati - anche a causa dell'incivilità di parte della cittadinanza - per le esigenze di una grande metropoli. 

 

«Purtroppo nonostante l'impegno che ci sta mettendo Asìa - afferma il consigliere della VII Municipalità Giuseppe Grazioso - ci troviamo a denunciare l'ennesimo attentato compiuto dagli incivili all'ambiente e al territorio. Le discariche stanno raggiungendo dimensioni impressionate e vengono alimentate giorno dopo giorno non solo dai criminali che usano le isolate strade di periferia per i loro reati ambientali, ma anche dai numerosissimi lanci del sacchetto compiuti dalle auto in corsa che transitano da queste parti. Per risolvere definitivamente il problema di Cupa Arcamone e di tutte le strade colpite da questo triste fenomeno - prosegue Grazioso - è necessario potenziare i controlli, magari istituendo un servizio di videosorveglianza ad opera della polizia municipale. Sappiamo benissimo che ci sono difficoltà anche di carattere burocratico - conclude l'esponente del settimo parlamentino - ma come istituzioni abbiamo il dovere di intervenire e di non lasciare nell'abbandono il territorio e i cittadini onesti e perbene che ci chiedono aiuto. In altre zone della città si sta intervenendo in tal senso, ci auguriamo che presto il Comune intervenga anche in questa periferia fin troppo bistrattata».

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A Cupa Arcamone l'enorme quantità di rifiuti che si stanno accumulando richiederanno un pesante esborso economico al Comune per la pulizia dell'area. La quasi totalità dei rifiuti, infatti, è classificata come rifiuto speciale e richiederà una procedura completamente diversa rispetto alla "semplice" rimozione di rifiuti solidi urbani. 

«Non ci troviamo di fronte a semplici sversamenti di rifiuti - l'ira della presidente di Asìa Maria de Marco - ma di fronte a veri e propri reati ambientali che andrebbero perseguiti duramente. La nostra è una lotta impari nel verso senso della parola e ha costi assurdi per la collettività. Quando i criminali sversano rifiuti speciali siamo costretti ad attivare costose procedure che prevedono l'impiego di mezzi e personale specializzati, con i conseguenti aggravi che pesano sui conti dell'azienda, costretta a lottare quasi a mani nude contro gli incivili che pensano di poter sversare qualsiasi tipo di rifiuto in modo del tutto incontrollato. A via Cupa Arcamone - prosegue Maria de Marco - probabilmente ci troviamo di fronte a sversamenti alimentati anche dai cittadini del Comune di Casoria, che approfittano della situazione per abbandonare i loro rifiuti. Ai cittadini onesti, la stragrande maggioranza - conclude la numero uno di Asìa - rivolgiamo il solito appello a denunciare, anche in forma anonima, questi reati ambientali messi in atto da criminali senza scrupoli». 

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