Dispersione scolastica a Napoli,
i dati e l'analisi del Comune

Dispersione scolastica a Napoli, i dati e l'analisi del Comune
Giovedì 15 Settembre 2016, 16:22
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«Rafforzare l'impegno contro la dispersione scolastica replicando le azioni positive già avviate e migliorando il rapporto tra le  istituzione scolastiche e i servizi sociali». Se ne è parlato oggi in  Commissione Scuola, presieduta da Luigi Felaco, con la partecipazione  di Andrea Morniroli, referente su questo tema e su quelli dei migranti  e delle altre tematiche sociali per l'assessorato all'Istruzione. «I dati sulla dispersione scolastica, che registrano per la nostra  città e più in generale in tutta la Regione un tasso elevato di  bambini e ragazzi che si sottraggono all'obbligo di frequenza, va  letto con attenzione e facendo le dovute differenze», si legge nella sintesi dell'incontro. «Gli ultimi  attualmente disponibili, che riguardano l'anno scolastico 2014-2015  parlano, per la scuola primaria, di 335 segnalazioni ai servizi  sociali, di cui 176 rientrate prima della fine dell'anno, su una  platea scolastica di oltre 42.000 bambini, evasioni distribuite in  modo non omogeneo ma comunque nelle zone di maggiore disagio  socio-economico. Per le scuole medie, su una popolazione scolastica di  oltre 31 mila ragazzi, 408 sono stati gli inadempimenti registrati  alla fine dell'anno. Dati, ha spiegato Morniroli, che vanno letti  anche tenendo conto delle motivazioni accertate, che per la primaria  vanno ricercate prevalentemente nel disagio familiare e per le medie  nella convinzione dei ragazzi dell'inutilità del percorso scolastico.  Mancano, invece, le cifre della dispersione dopo il ciclo  dell'obbligo. I dati, raccolti dal Servizio educativo del Comune, sono  comunque sottostimati in quanto spesso la segnalazione delle scuole ai  servizi sociali non avviene per timore di provvedimenti penalizzanti  nei confronti delle famiglie e su questo l'Assessorato sta lavorando  per migliorare il dialogo tra le parti.

Tra le azioni intraprese dall'assessorato, la collaborazione con  i servizi afferenti al Welfare, l'approvazione di linee guida per il  contrasto al fenomeno che evitino duplicazioni e costruiscano percorsi comuni con tutti i soggetti esterni che lavorano con la scuola - Terzo  settore, associazioni, singoli volontari - e che passano anche per il  coinvolgimento dei genitori e per l'apertura della scuola al  territorio circostante. Completano il quadro delle progettazioni la  replica della sperimentazione di azioni di supporto agli studenti  superiori più meritevoli ma in difficoltà economiche, già realizzata  per due anni col sostegno di uno sponsor privato, e il dialogo con le  comunità straniere più presenti in città per individuare modalità che  evitino il proliferare delle scuole abusive.
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