Ornella Pinto uccisa a Napoli dal compagno, il Tribunale non ha dubbi: il bimbo crescerà lontano dal padre

Ornella Pinto uccisa a Napoli dal compagno, il Tribunale non ha dubbi: il bimbo crescerà lontano dal padre
di Giuliana Covella
Martedì 27 Aprile 2021, 10:01 - Ultimo agg. 28 Aprile, 09:56
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Femminicidio, confermata la sospensione della responsabilità genitoriale a Giuseppe Iacomino, ex convivente di Ornella Pinto, l'insegnante di 39 anni uccisa a coltellate dall'uomo lo scorso marzo. Si è svolta ieri la prima udienza del procedimento civile presso il Tribunale per i minorenni di Napoli, con cui i familiari della donna hanno chiesto l'affidamento del figlio della vittima alla sorella maggiore di quest'ultima. Un'udienza che ha creato non poca tensione, dato che l'imputato aveva espresso la volontà di presenziarvi, vedendosi però negare il permesso dai giudici. 

 

Uccisa con 12 coltellate nel cuore della notte, mentre dormiva.

Fu ammazzata così Ornella, docente di sostegno al Liceo Artistico di Napoli e madre di un bambino piccolo. Era la notte tra il 13 e il 14 marzo, quando l'ex compagno piombò nella casa di via Filippo Cavolino, nei pressi di piazza Carlo III. Un delitto consumato barbaramente verso la donna che Iacomino, imprenditore di 43 anni, diceva di amare da 10 anni. I due avevano infatti dato alla luce un figlio, che lo scorso 19 marzo ha compiuto 4 anni. Fino a quando pochi mesi prima Ornella, stanca del carattere del compagno e di una convivenza diventata sempre più insostenibile, aveva deciso di troncare quella relazione chiedendogli di lasciare l'appartamento. Da quella decisione probabilmente si è scatenata la furia dell'uomo che, entrato in casa e armato di un coltello da cucina, ha ammazzato nel sonno l'ex compagna senza pietà mentre nella camera accanto dormiva il loro figlioletto. 

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«Ieri il collegio del Tribunale per i minorenni (con presidente Maurizio Barruffo) ha confermato la sospensione della responsabilità genitoriale di Iacomino e l'affidamento del bimbo di Ornella alla zia Stefania - spiega Valeria Pessetti, legale di parte civile della famiglia Pinto - Iacomino ha reiterato la richiesta già rigettata in sede penale di essere presente. Il collegio - prosegue - ha poi rimesso le parti davanti al giudice fissando l'udienza il primo giugno per sentire l'imputato senza le altre parti presenti, che saranno poi ascoltate in apposita udienza». Attualmente resta il dramma di un bambino di appena 4 anni rimasto senza mamma e senza papà. Un minore per cui in tanti sono scesi in campo all'indomani della morte della madre per sostenerne la crescita e gli studi. A partire da associazioni e sindacati. Proprio per garantire un futuro migliore e una vita per quanto possibile serena a quel bimbo ieri nelle stanze del Tribunale ai Colli Aminei si è deciso per l'affido alla zia materna. O meglio a Stefania, sorella maggiore di Ornella, che aveva seguito il nipote sin dalla nascita, come sottolinea l'avvocato Pessetti. A destare qualche preoccupazione tra i familiari di Ornella era stata proprio la richiesta di Iacomino di essere presente in aula. «Per i familiari della vittima sarebbe stato un ulteriore motivo di sofferenza, dato il difficile percorso psicologico che stanno affrontando da oltre un mese e mezzo con gli specialisti dell'Asl», spiega la loro legale. La famiglia di Ornella e, in particolare papà Giuseppe, chiedono per ora il «silenzio», ma soprattutto «giustizia» e che «il bimbo cresca in serenità». Intanto il bambino ha ripreso ad andare a scuola, appare sereno e vive adesso con zia Stefania, il marito e i due cuginetti. «Per ora non è seguito da un neuropsichiatra, data l'età che non lo rende necessario», aggiunge l'avvocato Pessetti, che annuncia: «Si sta cercando di creare uno scudo protettivo intorno al minore, tanto che i nonni e l'altra zia avrebbero chiesto di essere nominati suoi tutori, qualora non si fosse deciso per l'affido alla zia che, pur avendo già 2 figli, si è presa cura del nipote sin da quando è nato, andando ogni sera a fargli il bagnetto insieme alla madre». 

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