Femminicidio, confermata la sospensione della responsabilità genitoriale a Giuseppe Iacomino, ex convivente di Ornella Pinto, l'insegnante di 39 anni uccisa a coltellate dall'uomo lo scorso marzo. Si è svolta ieri la prima udienza del procedimento civile presso il Tribunale per i minorenni di Napoli, con cui i familiari della donna hanno chiesto l'affidamento del figlio della vittima alla sorella maggiore di quest'ultima. Un'udienza che ha creato non poca tensione, dato che l'imputato aveva espresso la volontà di presenziarvi, vedendosi però negare il permesso dai giudici.
Uccisa con 12 coltellate nel cuore della notte, mentre dormiva.
«Ieri il collegio del Tribunale per i minorenni (con presidente Maurizio Barruffo) ha confermato la sospensione della responsabilità genitoriale di Iacomino e l'affidamento del bimbo di Ornella alla zia Stefania - spiega Valeria Pessetti, legale di parte civile della famiglia Pinto - Iacomino ha reiterato la richiesta già rigettata in sede penale di essere presente. Il collegio - prosegue - ha poi rimesso le parti davanti al giudice fissando l'udienza il primo giugno per sentire l'imputato senza le altre parti presenti, che saranno poi ascoltate in apposita udienza». Attualmente resta il dramma di un bambino di appena 4 anni rimasto senza mamma e senza papà. Un minore per cui in tanti sono scesi in campo all'indomani della morte della madre per sostenerne la crescita e gli studi. A partire da associazioni e sindacati. Proprio per garantire un futuro migliore e una vita per quanto possibile serena a quel bimbo ieri nelle stanze del Tribunale ai Colli Aminei si è deciso per l'affido alla zia materna. O meglio a Stefania, sorella maggiore di Ornella, che aveva seguito il nipote sin dalla nascita, come sottolinea l'avvocato Pessetti. A destare qualche preoccupazione tra i familiari di Ornella era stata proprio la richiesta di Iacomino di essere presente in aula. «Per i familiari della vittima sarebbe stato un ulteriore motivo di sofferenza, dato il difficile percorso psicologico che stanno affrontando da oltre un mese e mezzo con gli specialisti dell'Asl», spiega la loro legale. La famiglia di Ornella e, in particolare papà Giuseppe, chiedono per ora il «silenzio», ma soprattutto «giustizia» e che «il bimbo cresca in serenità». Intanto il bambino ha ripreso ad andare a scuola, appare sereno e vive adesso con zia Stefania, il marito e i due cuginetti. «Per ora non è seguito da un neuropsichiatra, data l'età che non lo rende necessario», aggiunge l'avvocato Pessetti, che annuncia: «Si sta cercando di creare uno scudo protettivo intorno al minore, tanto che i nonni e l'altra zia avrebbero chiesto di essere nominati suoi tutori, qualora non si fosse deciso per l'affido alla zia che, pur avendo già 2 figli, si è presa cura del nipote sin da quando è nato, andando ogni sera a fargli il bagnetto insieme alla madre».