La Procura di Napoli ha emesso un decreto di fermo nei confronti di Eduardo Chiarolanza, accusato di omicidio volontario e gravemente indiziato per la morte della mamma Elisabetta Di Vicino. Interrogato tutta la notte, il giovane all'inizio ha negato ogni responsabilità, poi è crollato e ha fornito delle ammissioni. E le sue parole hanno consentito di fare la macabra scoperta: sono dell'anziana mamma i resti umani all'interno di un borsone di tela blu abbandonato sul ciglio di una strada circondata da faggi e castagni lungo via Marano Pianura.
Dai primi accertamenti svolti dagli investigatori, però, emerge un macabro particolare: nel borsone, infatti, ci sono solo parti del cadavere della donna. È dunque più che verosimile che il presunto matricida abbia disseminato in più punti del percorso scelto per occultare il cadavere le parti del corpo straziato probabilmente con un'ascia o utilizzando una motosega. Ora proseguono le ricerche in tutta la zona compresa tra Pianura e la collina dei Camaldoli.
Manca per ora anche un ultimo tassello: il movente.
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