Questa volta, nel carcere di Napoli Poggioreale, la droga è arrivata via posta, celata in una sorta di doppio fondo, ricavato in 10 delle 30 fotografie fatte pervenire a uno dei detenuti. Un espediente piuttosto originale che però non ha tratto in inganno gli agenti della polizia penitenziaria. A rendere noto l'episodio è l'Osapp. «Tanti sono i metodi criminosi per occultare materiale illecito posti in essere dalla criminalità - commenta Luigi Castaldo, vice segretario del sindacato in Campania -, ma nonostante le grosse criticità che soffre il personale di Polizia Penitenziaria dell'intera regione, si riesce ad espletare con zelo e scrupolo il proprio dovere. Il plauso va a tutti quei poliziotti penitenziari in prima linea, come gli addetti alla corrispondenza, che oggi, coordinati dal dirigente aggiunto Gaetano Diglio, sono riusciti a evitare che la droga giungesse a destinazione».