Napoli, l'ultimo mix per lo sballo nei locali: gassosa e sciroppo per la tosse

Napoli, l'ultimo mix per lo sballo nei locali: gassosa e sciroppo per la tosse
di Maria Chiara Aulisio
Giovedì 10 Gennaio 2019, 23:04 - Ultimo agg. 12 Gennaio, 09:51
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È l’ultimo ritrovato in materia di sostanze stupefacenti, nelle regioni del Nord Italia probabilmente è già anche superato, ma qui a Napoli l’allarme è di questi ultimi giorni. Costa poco, si compra in farmacia e gli effetti da sballo pare siano garantiti. Si tratta di uno sciroppo (c’è anche la versione in gocce) sedativo della tosse. È a base di codeina - un derivato della molecola della morfina - e di un antistaminico, la difenidramina. Ma basta dare un’occhiata in rete per scoprire che, se si mischia con una particolare bibita gassata, la Sprite ma va bene anche una gassosa, si ottiene una miscela “esplosiva”: il cervello va in “fumo” e prima di tornare a ragionare può passare anche una notte.
 
La colpa naturalmente non è della Sprite, e nemmeno della gassosa, che contribuisce solo a rendere più dolce il sapore dello sciroppo, ma della codeina abbinata agli alcolici e ai superalcolici di cui si farà uso dopo. Lo sanno bene i ragazzini, minorenni e maggiorenni, che frequentano le discoteche di Coroglio, soprattutto nelle sere del fine settimana, quando, chiusi nei bagni di quei locali, tracannano fiumi di “sciroppo” prima di scatenarsi in pista e poi finire stesi da qualche parte sperando che un amico si ricordi di loro.

In Italia, dicevamo, la droga dello sciroppo gira da tempo, qui a Napoli invece l’hanno appena scoperta - o almeno adesso arriva l’allarme dei genitori - e ha già messo ko decine di adolescenti. Conosciuta come “purple drunk” (a volte anche purple jelly o dirty sprite), per il colore violaceo dovuto al mix con la Sprite, produce effetti sedativi e psicoattivi. Ma il punto vero è che si tratta di una droga legale, e soprattutto a bassissimo costo. 

Essendo un derivato dell’oppio la molecola, seppur con forza minore rispetto alla morfina, se utilizzata impropriamente può dare luogo al fenomeno della dipendenza. Da qui l’allarme scattato in città grazie alla tenacia di un gruppo di mamme e di papà che - dai finestrini delle auto in sosta per ore all’ingresso dei locali notturni frequentati dai figli - tiene sotto controllo il fenomeno droga, alcol, giovani. E bene fanno perché sull’allarme codeina la rete parla chiaro: «Analizzandone l’utilizzo per un periodo prolungato, si è notato come la codeina aumenti il rischio di mortalità già dopo i trenta giorni di abuso, mentre è palese l’aumento di eventi cardiovascolari molto gravi, e tendenzialmente fatali, con l’utilizzo assiduo per più di sei mesi». 
IL SERT
Ci va più cauto Stefano Vecchio, direttore del Servizio dipendenze della Asl Napoli 1: «Il problema non è tanto la codeina i cui effetti potrebbero anche essere meno allarmanti di altro - spiega Vecchio - il punto vero è che i ragazzi consumano di tutto. Sul mercato circolano decine di sostanze dagli effetti psicoattivi di cui non si conoscono i rischi». Per il direttore del Servizio dipendenze il vero pericolo sarebbe nei mix: «Quando si mischiano tra loro alcol e sostanze, o anche solo sostanze, il rischio è quello di avere degli effetti che i ragazzi non si aspettano e, dunque, non riescono a gestire». 
I FARMACI
La codeina è una componente dell’oppio, un preparato contro la tosse particolarmente aggressivo al quale i medici ricorrono sempre meno per i loro pazienti: «Quando un prodotto va in disuso sul mercato dei farmaci poi rispunta su quello dei giovani, - spiega ancora Stefano Vecchio - un po’ come il vecchio Roipnol. Quando ci si rende conto che gli effetti dal punto di vista farmacologico non sono quelli attesi, gli stessi farmaci finiscono nel consumo ricreativo». Un modo per smaltire le scorte, insomma, a danno di chi ignora gli effetti devastanti che potrebbero avere sulla salute». 

Ed ecco Sfera Ebbasta, involontario motore della strage di Corinaldo, ha cantato il “purple drank” fin dal primo album, «Xdvr» («No champagne»), in «Blunt e sprite» e poi in «Sciroppo», contenuta in «Rockstar», l’album più venduto in Italia nel 2018. Nel suo seguitissimo profilo Instagram, in una foto su quattro lo si vede con una sigaretta “artigianale” in mano sempre accesa. In altre due immagini, accanto a lui ci sono grossi contenitori pieni di foglie che o sono di cannabis o alludono a quella, in altre due invece ha in mano la bibita violetta, “purple drink” alla codeina che proprio lui ha reso celebre in Italia.
 
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