Drogata e stuprata nel locale, il ristoratore va a processo

Drogata e stuprata nel locale, il ristoratore va a processo
di Ciriaco M. Viggiano
Mercoledì 13 Febbraio 2019, 11:52
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Ora la Procura della Repubblica di Torre Annunziata accelera. E chiede il giudizio immediato per Mario Pepe, il 56enne ristoratore di Meta di Sorrento in carcere dal 4 dicembre scorso, con l'accusa di aver narcotizzato una ragazza somministrandole la cosiddetta «droga da stupro» e di aver successivamente abusato di lei. Stesso discorso per Chiara Esposito, la 23enne sorrentina che, sempre secondo gli inquirenti, sarebbe stata complice di Pepe e che oggi è agli arresti domiciliari.

I FATTI
I due si ritroveranno il 26 aprile davanti al collegio del Tribunale di Torre Annunziata per la prima udienza del processo. Nel mirino del sostituto procuratore Emilio Prisco, titolare dell'inchiesta sulla vicenda che ha sconvolto la penisola sorrentina, c'è la sera del 12 novembre 2016, quando una 22enne di Piano di Sorrento avrebbe cenato e sniffato cocaina nel ristorante di Pepe insieme a quest'ultimo e alla Esposito. In un secondo momento la ragazza avrebbe accusato un malore per poi svegliarsi nuda sul bancone del locale. Qualche settimana più tardi sarebbe stato un amico a rivelarle l'agghiacciante verità su quella cena: «Chiara ti ha venduto a Mario per 100 euro. Tu non volevi fare sesso con lui, così ti hanno sciolto il Ghb nel vino e sei stata violentata. In giro ci sono le foto, le ho viste».

Per ricostruire la dinamica del presunto stupro la Procura oplontina e la polizia di Sorrento hanno eseguito centinaia di intercettazioni telefoniche, sequestrato i cellulari sia di Pepe che della Esposito, ascoltato le dichiarazioni di numerosi habitué del ristorante e fatto analizzare da una tossicologa una ciocca di capelli della vittima. Di qui l'evidenza della prova, presupposto della richiesta di giudizio immediato che il gip Emma Aufieri ha accolto. Ciò vuol dire che per i due indagati non sarà celebrata l'udienza preliminare, ma si aprirà direttamente il processo. In teoria Pepe, assistito dall'avvocato Raffaele Chiummariello, e la Esposito, difesa dal penalista Francesco Cappiello, potrebbero chiedere il rito abbreviato per puntare allo sconto di un terzo della pena in caso di condanna. Non è escluso, però, che il ristoratore e la 23enne scelgano di seguire il rito ordinario e così tentare di ribaltare le accuse del pm Prisco. Il 26 aprile potrebbero ritrovarsi in aula anche i legali della 22enne di Piano di Sorrento che sarebbe stata narcotizzata e violentata da Pepe con la complicità della Esposito: tutto lascia pensare che la ragazza si costituirà parte civile per vedersi risarcito, in caso di condanna, il danno legato allo choc vissuto.
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