Encomio solenne per un carabiniere eroe. Ricordato il tenente De Lise morto in servizio 36 anni fa

Encomio solenne per un carabiniere eroe. Ricordato il tenente De Lise morto in servizio 36 anni fa
di Marco Di Caterino
Lunedì 11 Dicembre 2017, 20:30 - Ultimo agg. 20:48
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GIUGLIANO - I carabinieri non dimenticano mai i loro eroi. Soprattutto quando con il loro sacrificio salvano vite umane. E lunedì pomeriggio il generale dell’Arma dei Carabinieri Tullio Del Sette ha consegnato un encomio solenne alla memoria ai familiari del tenente Giuseppe De Lise, nato a Portico di Caserta, deceduto in servizio il 2 aprile 1981 in località Santa Maria in Acone a  Pontassieve in provincia di Firenze. Alla cerimonia erano presenti il figlio dell’allora tenente, anch’egli un valente ufficiale dell’Arma,  il capitano Antonio De Lise, comandante della compagnia di Giugliano, che all’epoca del fatto aveva meno di due anni, il fratello Pietro, stimato ingegnere, che si sono stretti con commozione ed orgoglio intorno alla mamma, la signora Anna Maria Lepore. Intorno alla famiglia del tenente Giuseppe De Lise, l’affetto sincero di alcuni ufficiali del corso 157°, lo stesso frequentato dalla vittima, che hanno voluto essere presenti alla toccante cerimonia che si è svolta  nella Sala di Rappresentanza del Comando Generale dei Carabinieri, alla presenza dei  vertici dell’Arma e dello Stato Maggiore  con gli esponenti degli organismi di rappresentanza.

Toccante la lettura della motivazione dell’Encomio Solenne alla Memoria concesso al Tenente Giuseppe De Lise come prima attestazione di merito: “Con eccezionale senso di abnegazione, esemplare altruismo e generoso slancio, nel corso di un’esercitazione di guida, in qualità di istruttore, avendo il discente perso il controllo del veicolo, non esitava a lanciarsi sul volante nel vano tentativo di evitare un violento impatto contro un casolare. L’intervento, spinto fino all’estremo sacrificio, consentiva di scongiurare più gravi conseguenze all’allievo, che rimaneva illeso perché protetto dal corpo dell’Ufficiale. Chiaro esempio di elette virtù civiche ed altissimo senso del dovere”.

L’onorificenza, voluta fortemente dallo stesso generale Tullio Del Sette, che all’epoca ricopriva il grado di capitano e il tenente Giuseppe De Lise era uno dei suoi più validi ufficiali, oltre a sanare un’attesa lunga 36 anni a consegnate alla storia dell’arma la figura di un eroe,  segna anche è il primo passo verso la designazione di una medaglia d’oro alla memoria.  
 
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