Napoli, la carica degli avvocati per un posto in Consiglio: tutti i nomi. Tafuri: «Segno della crisi forense»

Napoli, la carica degli avvocati per un posto in Consiglio: tutti i nomi. Tafuri: «Segno della crisi forense»
di Valentino Di Giacomo
Domenica 5 Settembre 2021, 22:59 - Ultimo agg. 6 Settembre, 18:48
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È la categoria professionale dalla quale più si è attinto per le prossime elezioni. Decine di avvocati napoletani che saranno candidati per un posto in Comune: un fenomeno trasversale a tutte le aree politiche, anche il Movimento 5 Stelle - svestitosi dalle cervellotiche primarie on line - ha indossato la toga: un terzo della lista dei grillini è composta soltanto da avvocati. Mai l’avvocatura partenopea era stata così presente sul fronte politico. Forse - come ha fatto notare ieri su queste pagine Adolfo Scotto di Luzio - anche la crisi generata dalla pandemia avrà inciso e consigliato al mondo forense di intessere nuove relazioni dialogando apertamente con quello politico.

Non sorprende sia nutrita la schiera di avvocati con il candidato civico sostenuto dal centrodestra, Catello Maresca, che da ex pm ha consuetudine con processi e tribunali. Con il magistrato figura anche il vicepresidente dell’ordine degli avvocati Gabriele Esposito, ma anche Ferruccio Fiorito, Sabrina Sifo, Roberto Foglia Manzillo. Un passo indietro invece dall’avvocato di Maradona, Angelo Pisani, che per questo giro non ci sarà. Con Fratelli d’Italia poi - sempre a sostegno di Catello Maresca - proverà la corsa per un seggio in consiglio Valentina Varano, la legale che da amministratrice del condominio di Forcella dove fu disegnato il murale per il baby-rapinatore Luigi Caiafa, riuscì a farlo cancellare battendosi in un’appassionata sfida per la legalità. Con Forza Italia si segnalano, tra gli altri, i penalisti Filomena Fabbrocino e Giuseppe De Gregorio. 

 

Il cross-over c’è però in ogni lista e in ogni fazione, basta dare un’occhiata alle compagini che sostengono l’ex rettore Gaetano Manfredi che conta ben 10 avvocati. Con lui ci sono l’ex presidente dell’ordine Armando Rossi, la civilista Biancamaria Sparano, sponsorizzata dal notaio (e capolista) Dino Falconio. Ma è lungo l’elenco di toghe già solo a leggere la lista personale del candidato sindaco espresso dal Pd. Tra gli altri si segnalano: Pasquale Altamura, Stefania Armiero, Fulvio Fucito, Barbara Berard e Ferdinando Tozzi. Anche Antonio Bassolino ha pescato tra gli avvocati, puntando ad esempio su Francesco Maria Amodeo. Alessandra Clemente ha al suo attivo soprattutto il suo compagno di vita nel mondo forense: si tratta del penalista Carmine Foreste. 

Sorprende per certi versi anche la vocazione dell’avvocatura napoletana verso il Movimento 5 Stelle. Nelle liste grilline figurano una decina di legali con ogni tipo di specializzazione. C’è ad esempio Luca Gennaro Capriello, penalista che si occupa di reati economici e ambientali. Ma anche Angelita Caruocciolo, avvocato amministrativista specializzata in appalti pubblici e Ada Vergaglia; le civiliste Maria Imbimbo, Ada Lopreiato e Valentina Rapillo. Spicca tra i grillini Gennaro Demetrio Paipais, avvocato penalista, presidente dell’Unione giovani penalisti e della Commissione Internazionalizzazione del Made in Italy dell’Ordine degli avvocati di Napoli.  

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Sorpreso, ma neppure più di tanto, il presidente dell’ordine degli avvocati napoletano Antonio Tafuri. «Tradizionalmente - spiega - gli avvocati sono sempre stati presenti in gran numero alle elezioni comunali, anche se effettivamente riconosco che per questa tornata il numero è cresciuto ancor di più a dismisura».

Questo fenomeno, secondo Tafuri, non pregiudica però l’operato delle toghe partenopee e le diverse appartenenze politiche di ciascuno non si riverseranno - come per ogni altra professione - all’interno del foro napoletano. «É un bene - secondo il presidente dell’ordine - se gli avvocati daranno il proprio contributo alla città, tanto più in un momento in cui gli argomenti politici sono affrontati più con la pancia che con la testa». Del resto, spiega Tafuri: «Ci si è sempre lamentati dello scarso apporto dato dalla società civile alla politica, ora sarebbe assurdo lamentarsi se una categoria professionale così importante provi ad incidere anche per cambiare la nostra città». 

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