Regionali Campania: veleni in Forza Italia, Martusciello salva la sua candidata

Regionali Campania: veleni in Forza Italia, Martusciello salva la sua candidata
di Valentino Di Giacomo
Sabato 8 Agosto 2020, 09:13
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Splende il sole nei sondaggi che danno Caldoro in rimonta su De Luca, ma resta la tempesta in Forza Italia. Un rilevamento dell'Istituto Tecné ha ieri dato la carica al centrodestra: sarebbero solo 5 i punti di distacco dall'attuale governatore. Notizia ottima, se non fosse che Fi è ancora impelagata nel caos delle liste tra eterni veleni, guerre di potere e uno scontro tra i big campani che è ormai diventato una questione di rilievo nazionale nel partito che ha reso necessario l'intervento in prima persona sia di Silvio Berlusconi che di Antonio Tajani. È allarme rosso per le impuntature dei Cesaro e del coordinatore Mimmo De Siano. «La partita è aperta ha detto Caldoro - in un mese da 10 punti siamo arrivati fino a 5: distacco dimezzato. Abbiamo recuperato la metà. E questo sondaggio è stato realizzato prima dello scandalo Covid. Evidentemente i campani riconoscono la propaganda sull'emergenza e non hanno dimenticato i cinque anni di De Luca che possiamo sintetizzare in una parola: nulla». Sulla stessa scia il vicepresidente di Fi, Antonio Tajani. «I sondaggi- ha commentato - ci confermano che in Campania la partita è aperta. Faremo di tutto per sconfiggere i responsabili del malgoverno regionale. Stefano Caldoro presidente per curare la sanità malata». A meno di due mesi dal voto le buone notizie arrivano però solo dai rilevamenti dei sondaggi, una gara tra De Luca e Caldoro che potrebbe aprirsi ancor di più se in Fi non ci fosse tanta tensione.

LO SCONTRO
Ieri a provare a gettare acqua sul fuoco è stato Fulvio Martusciello provando a ricucire con il coordinatore azzurro Mimmo De Siano dopo lo scontro totale nell'ultima riunione alla presenza di Tajani. Un ramoscello d'ulivo lanciato dopo una telefonata con Silvio Berlusconi. «Dico a De Siano - ha ammorbidito i toni l'europarlamentare - basta liti interne e lotte. Facciamo le liste. Dobbiamo essere forti come ci chiede Berlusconi e andiamo a vincere. De Luca auspica le nostre divisioni, non diamogli questa soddisfazione». Tende la mano Martusciello, ma la mossa è dettata più da strategia che da convinzione. Non molla infatti la presa sulla propria candidata, Annarita Patriarca, divenuto ormai un vero e proprio casus belli tra l'europarlamentare e il gruppo dirigente di Forza Italia in Campania. Alla fine l'orientamento di Berlusconi e Tajani è quello di candidare Patriarca e, salvo sorprese, così sarà. Una scelta che però potrebbe non essere a costo zero. De Siano, su input di Luigi e Armando Cesaro, vorrebbe infatti tenere fuori dalle liste Patriarca. Il motivo? L'ex marito di Patriarca ha subito una condanna definitiva per collegamenti con il clan dei casalesi. Di qui le rimostranze di Armando Cesaro, costretto al passo indietro e a non candidarsi in seguito alle vicende giudiziarie che hanno riguardato il padre. Una decisione presa dopo i continui e violenti attacchi di Matteo Salvini che aveva chiesto liste pulite. Se però Patriarca venisse candidata non è escluso possano esserci ritorsioni. Non viene escluso che Cesaro possa far ritirare i suoi fedelissimi dalle liste, lasciando Fi con appena quattro o cinque candidati sui 27 necessari.
 


L'AFFONDO
«Evidentemente sono saltati i patti tra De Siano e Martusciello. Prima si sono uniti assecondando le indicazioni del cerchio magico sull'agguato politico a quanti facevano riferimento alla vicepresidente della Camera, Mara Carfagna. Ma non avevano calcolato di essere solo uno strumento contro Mara e che per candidare Caldoro una delle due componenti avrebbe dovuto cedere al diktat di Salvini su Armando Cesaro. Insomma, hanno fatto un capolavoro dividendo il partito in Campania e rafforzando De Luca». Luigi Casciello, deputato salernitano di Forza Italia, ha le idee chiare sullo scontro in atto al partito campano. E chiosa: «La verità è che in atto una guerra per il coordinamento regionale, le candidature, le liste pulite sono solo un pretesto persino paradossale».
 

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