Elvira morta travolta da moto, catena umana su via Caracciolo e traffico bloccato: «Giustizia»

Elvira morta travolta da moto, catena umana su via Caracciolo e traffico bloccato: «Giustizia»
di Melina Chiapparino
Venerdì 2 Settembre 2022, 15:00 - Ultimo agg. 3 Settembre, 09:11
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«Protesteremo finché non sarà fatta giustizia». Lo ha detto con rabbia e commozione, Francesco, il giovane napoletano che lavorava insieme ad Elvira in uno chalet sul lungomare di Mergellina che, questa mattina, dopo il sit-in per la 34enne travolta da una moto, si è seduto in strada bloccando il traffico su via Caracciolo. Insieme a Francesco, altri amici e conoscenti della donna hanno fatto una catena umana, posizionando anche i cassonetti dell'immondizia in fila, così da impedire l'accesso all'arteria stradale che è rimasta bloccata per una mezz'ora circa.

 

Le persone, strette l'una accanto all'altro nella catena umana che ha circondato Francesco, hanno invocato l'intervento delle istutuzioni affinchèé«i responsabili della morte di Elvira e del fratello Mustafha, investito mortalmente mentre era in bicicletta, possano pagare con il carcere». «Potevo esserci io al posto di Elvira, perchè sarei dovuto andare io a buttare l'immondizia nel punto dove lei è stata tranciata dalla moto» ha raccontato Francesco in lacrime, promettendo che  «le proteste non si fermeranno finchè non verrà fatta giustizia»

L'area dei manifestanti, presidiata sia dalla polizia municipale che dalla polizia di Stato, nonostante i toni alti della protesta non è stata scenario di tensioni. Intorno alle 13.30, la catena umana si è sciolta e i manifestanti hanno riposizionato i cassonetti al loro posto, annunciando un sit-in nei prossimi giorni davanti al Comune di Napoli

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