Emergenza babygang a Napoli, in prefettura il ministro Minniti: «Metodi terroristici»

Emergenza babygang a Napoli, in prefettura il ministro Minniti: «Metodi terroristici»
di Ilenia De Rosa
Martedì 16 Gennaio 2018, 14:47 - Ultimo agg. 17 Gennaio, 08:17
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Più controllo del territorio: a Napoli arriveranno cento   unità provenienti da reparti speciali da utilizzare in un programma chiamato «Sicurezza giovani». È questo uno degli interventi «immediati» annunciati dal ministro dell'Interno Marco Minniti  a conclusione della lunga riunione in prefettura su ordine e sicurezza pubblica a cui hanno partecipato, tra gli altri, i vertici nazionali delle forze dell'ordine, quelli della magistratura minorile, il prefetto Carmela Pagano e il sindaco Luigi de Magistris, durante la quale sono stati analizzati i recenti episodi di violenza giovanile avvenuti nell'area napoletana.
 

 

«Queste cento unità - spiega il ministro - saranno usate nelle zone particolarmente frequentate da giovani per trasmettere un senso di sicurezza perché è necessario che nessuno cambi le proprie abitudini per paura». 
 
Tolleranza zero, dunque, per chi infrange il codice della strada. «Sulla questione motorini guidati senza regole bisogna essere inflessibili», aggiunge il ministro. E sulla pericolosità delle babygang Minniti non usa mezzi termini. «Il loro modo di operare è sullo stile terroristico. Colpiscono a caso e sono imprevedibili». 
 

Accanto a quelle che il ministro definisce «misure immediate» per contrastare il fenomeno ne sono state previste altre destinate ad agire nel medio e lungo termine: «È necessario puntare sulle politiche educative. I responsabili scolastici verranno convocati dal prefetto in tempi molto stretti. Intanto, dopodomani sarà firmato il protocollo che prevede l'avvio del progetto, già finanziato, che prevede che 400 bambini del rione Sanità vengano riaccompagnati alla scuola dell'obbligo». 

«In tempi rapidissimi inoltre - conclude il ministro - giungeremo a un protocollo con tribunali, procure dei minori, sulla patria potestà di genitori coinvolti in organizzazioni di stampo camorristico e mafioso. È una questione cruciale: bisogna intervenire».
 

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