Emergenza rifiuti, la protesta di 59 sindaci del Napoletano: «Disagi allo Stir di Tufino, colonne di camion in fila»

Emergenza rifiuti, la protesta di 59 sindaci del Napoletano: «Disagi allo Stir di Tufino, colonne di camion in fila»
Sabato 11 Gennaio 2020, 16:45 - Ultimo agg. 12 Gennaio, 08:37
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Dura presa di posizione dei sindaci dei 59 comuni in capo all'Eda Napoli 3 che, con un documento congiunto
indirizzato a tutti gli organi competenti, denunciano la situazione in cui versa attualmente lo Stir di Tufino. Colonne di camion in sosta per ore, anche fuori orario di servizio con un aggravamento di spese e straordinari ai dipendenti; miasmi a tutte le ore determinati da cumuli di rifiuti «extra» non prodotti dai 59 comuni - si legge in una nota - che, al contrario, di fatto, con dati alla mano, hanno raggiunto o addirittura superato la soglia del 50% della raccolta differenziata (solo Casamarciano ha raggiunto il 70%).

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«La situazione di crisi in cui si trova l'impianto è, invece, dovuta al comportamento dell'amministrazione comunale di Napoli, abituale utilizzatrice di tutti e tre gli Stir della provincia di Napoli che, nell'ultimo periodo, ha significativamente aumentato la quota dei rifiuti che viene smaltita in questi impianti, da circa 850 a circa 1200 tonnellate al giorno - si legge nel documento - E tanto in conseguenza sia del più ridotto svolgimento dell'attività di raccolta differenziata, con particolare riferimento alla frazione umida, che dell'avvenuta chiusura dello stabilimento ICM di via Nuova delle Brecce che consentiva all'Asia Napoli di stoccare provvisoriamente gli indifferenziati non conferiti nell'impianto».

 

 

«La Sapna - evidenzia la nota - senza tenere conto della programmazione già effettuata da ciascun Ente e dell'avvenuta approvazione della tariffa annuale, ha richiesto nel corso dell'esercizio e senza neppure fornire alcuna adeguata giustificazione, aumenti esorbitanti ed immotivati del corrispettivo richiesto per lo smaltimento. Questo pregiudizio patrimoniale sarà oggetto di specifiche richieste risarcitorie innanzi la competente autorità giudiziaria».

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